Sono appena terminate le rievocazioni per il centenario dall’inizio del primo conflitto mondiale, segnati da cerimonie toccanti e ricordi editi in libri e DVD. Ci apprestiamo adesso a vivere una ricorrenza certamente più locale e mano europea ma altrettanto significativa: il 24 maggio 1915 anche l’Italia entrava in guerra e il 25 maggio la nostra aviazione già bombardava la città di Monfalcone, colpendo le officine elettriche e la stazione ferroviaria per opera della 5^ Squadriglia e della 6^ Squadriglia “Nieuport” , la prima azione in assoluto di attacco dal cielo con aeroplani. Da quel momento e nei mesi successivi l’aviazione italiana si rafforzò sempre più trasformandosi in una potente ed efficace forza di appoggio alle forze terrestri e marittime, ma anche e soprattutto “di offesa” con i suoi reparti da caccia e da bombardamento che contribuirono non poco al risultato finale del conflitto. L’Italia settentrionale fu il punto focale, e per opera anche delle forze aeree, vide luoghi ritenuti inaccessibili trasformarsi in campi di battaglia, come le montagne del Friuli, Veneto e del Trentino; un contesto che fu l’unico a subire per tutta la durata del conflitto un particolare stato di belligeranza, con il culmine della “Strafexpetition” scatenata dagli austro-ungarici nel maggio 1916 fra il corso dell’Adige a occidente e quello del Brenta a Levante.
Frutto di accurate ricerche effettuate dall’autore Luigino Caliaro, il volume “Ali dall’Adige al Brenta”, edito da Aviani & Aviani di Udine, casa editrice che prosegue nel suo costante, preciso ed accurato compito di ricordare i conflitti che hanno coinvolto l’Italia, si pone con autorevolezza nel descrivere una panoramica dei mezzi e degli uomini che per tre anni combatterono nei cieli.
Un ottimo e completo testo, e soprattutto una serie di immagini semplicemente eccellenti non solo dal punto di vista documentaristico ma anche qualitativo. Immagini inedite, e sono ben 470 (!), che documentano come la guerra ’15-’18 (come viene comunemente ricordata) abbia trasformato i mezzi aerei e il territorio. Scorrendo le pagine, due piloti italiani mettono in evidenza il pesante abbigliamento adottato per ripararsi dal freddo (persino una pelliccia) e vengono ricordati il posizionamento della mitragliatrice Lewis dei caccia sulla parte superiore dell’ala per evitare ai proiettili di colpire l’elica, il caricamento delle “freccette” sotto il velivolo, da sganciare sulle truppe nemiche, la distruzione dell’Ospedale di Bassano del Grappa dopo un bombardamento austriaco. Un volume da scorrere con calma e attenzione perché in tutte le pagine c’è qualcosa di nuovo ed interessante e che non può esser ignorato da chiunque si interessi non solo all’aviazione, ma alla nostra Storia.
Completa l’iniziativa una mostra di ben 23 pannelli che può essere richiesta per essere esposta al pubblico.
Il tutto in attesa del secondo volume, previsto nella prossima primavera, che prenderà in esame l’attività aerea tra il Piave e l’Isonzo.
Carlo d’Agostino
Giornalista aeronautico, Carlo d’Agostino ha all’attivo diverse pubblicazioni di carattere aeromodellistico e storico-aviatorio fra le quali ricordiamo “SM-79. Il gobbo maledetto”, “SISA. La prima compagnia aerea commerciale italiana” e “C’era una volta un campo di volo. Storia dell’aeroporto di Gorizia”
SCHEDA LIBRO
Autore: Luigino Caliaro
Titolo: Ali dall’Adige al Brenta
Editore: Aviani & Aviani
Pagine: 298
ISBN: 978-8877722003
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