Recensione del documentario “La Ragazza con l’Orecchino di Perla”

Inizio d’anno all’insegna della varietà, delle pellicole stimolanti e della grande cultura. Nexo Digital continua a offrirci occasioni per vivere il cinema in modo diverso. Molti sono documentari che vanno al di la di quanto per anni ci è stato proposto: alcune volte ci regalano  un tour museale con guide d’eccezione, oppure ci permettono di vedere mostre tanto spettacolari quanto lontane (rivelatrici di aneddoti dimenticati da anni), altre volte invece ci fanno scoprire i lati più nascosti, intimi, sorprendenti di grandi artisti e performer.

A questo giro andiamo a L’Aja, entriamo nelle sontuose stanze del museo Mauritshuis, appena tornate all’antico splendore, e ci lasciamo trasportare dalla storia di una dama tanto affascinante quanto misteriosa: la Ragazza con l’Orecchino di Perla, la splendida donna dipinta da Jan Vermeer nel lontano 1665.

Per secoli questa elegante figura dal sorriso enigmatico ha stregato le persone, anziani e giovani di tutto il mondo. Di una bellezza genuina, spontanea, non maliziosa ma cosciente del suo fascino, indossando abiti che non la identificano con alcuna nota famiglia dell’epoca, la giovane col turbante è stata definita la “Monna Lisa olandese”. Entrambe le dame hanno un’identità avvolta nel mistero, hanno un’espressione che si presta alle più varie interpretazioni e hanno un magnetismo che le rende irresistibili. Due modelle e due opere meravigliose, quindi, nate da mani con un dono fuori dal comune che sono riuscite a renderle irraggiungibili per l’eternità.

I suoi occhi si agganciarono ai miei. Non riuscivo a pensare a nulla se non che il loro colore grigio era identico all’interno di una conchiglia di ostrica. Sembrava che stesse aspettando qualcosa. Il viso incominciò a contrarmisi dalla paura, forse non gli stavo dando quello che desiderava.

(da “La ragazza con l’orecchino di perla” di Tracy Chevalier)

Il dipinto de “La ragazza con l’orecchino di perla” è stato fonte d’ispirazione non solo nella pittura ma, più di recente, anche nella letteratura e nel cinema. Molti, infatti, ricorderanno l’omonimo best seller di Tracy Chevalier e il film con protagonista una giovanissima Scarlett Johansson. E oggi, la tela permeata da una luce unica, la modella che ammalia chi incrocia il suo sguardo, il capolavoro di Vermeer, torna nel suo Museo.

Nell’ultimo biennio l’opera del pittore olandese ha viaggiato molto, complice la chiusura per restauri del museo Mauritshuis. Da Tokio ad Atlanta sino a Bologna, dove lo scorso anno, prima di tornare a casa, in soli tre mesi ha richiamato ben trecentocinquantamila visitatori.

Questo documentario, grazie alla compagnia di esperti d’arte, scrittori e non solo, vi farà fare un tour virtuale del museo de L’Aja in modo diverso rispetto al passato. Oltre a scoprire qualche aneddoto su Vermeer e il suo lavoro, sarete condotti attraverso le stanze, ascoltando tra l’altro alcune pagine di Proust, per conoscere quel mondo popolato di grandi pittori – tra cui Rembrandt e Fabritius, – in cui regnava un’arte che parlava al singolo e che ritraeva i Tronie, peculiarità tutta del ‘600 olandese.

Se volete scoprire qualcosa in più su questo particolare tipo di ritratto, se vi ha sempre attratto vedere le stanze di un elegante museo nordico, se siete curiosi di capire chi fosse la donna “con l’orecchino di perla”, allora non prendete impegni per oggi, martedì 13 gennaio 2015, unico giorno in cui potrete godervi lo spettacolo comodamente nel cinema sotto casa.

L’elenco delle sale in cui sarà proiettato il film è disponibile a questo link www.nexodigital.it – Buona visione!

Vissia Menza

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