Da quando non la frequento più, il mondo della scuola mi affascina moltissimo. Il primo evento scatenante è stata l’organizzazione di alcuni corsi di fotografia, durante i quali mi sono misurato in prima persona con la figura del docente. E’ stata una esperienza gratificante in un modo che non sono in grado di spiegare: a volte le parole, semplicemente, mancano.
C’è un altro aspetto, ancora più rilevante: mentre scrivo, a meno di un metro da me la moglie sta correggendo i temi di una quarta liceo. Da lei, e dai suoi colleghi, ho avuto modo di osservare uno sguardo diverso su quegli insopportabili animali senzienti che vanno sotto il nome di “adolescenti”. Quello dell’insegnante è un mestiere bellissimo, e altrettanto (insospettabilmente) duro.
Come naturale e logica conseguenza, quando ho letto che la nuova antologia di giallisti Sellerio sarebbe stata dedicata alla scuola ho esultato come dopo il famoso gol di Aquilani (*). E adesso che ne ho terminato la lettura, non posso resistere alla tentazione di stilare la mia personalissima pagella.
Apre la raccolta Alicia Giménez-Bartlett con l’accoppiata Delicado-Garzon, intenti ad indagare sull’omicidio di una quindicenne compiuto in una palestra scolastica. I due protagonisti sono (come sempre) irresistibili, la trama è forse poco sviluppata ma si fa leggere ampiamente. Sei e mezzo.
Gian Mauro Costa ci porta – as ususal – a Palermo, dove gli studenti di una scuola sono costretti ad assistere ad una serie di furti di biciclette e motorini che alimeta un vero e proprio mercato parallelo. Un racconto ricco di riferimenti letterari e musicali come piace a noi, che gode anche di un bel finale sentimentale. Sette.
Alan Bradley è la nota un filino dolente: colpa mia, che non sono mai riuscito ad entrare nelle corde dello scrittore canadese e della sua Flavia De Luce. La storia di un cadavere nel lavoratorio di chimica non mi ha catturato. Cinque e mezzo.
La sorpresa più bella dell’intera antalogia è costituita dalla coppia Fantini e Pariani, autori in coppia del romanzo “Nostra signora degli scorpioni” che, a questo punto, devo assolutamente procurarmi. Protagonisti del racconto ottimamente strutturati e ben definiti, una ironia sottile che conquista, insomma una promozione a pienissimi voti. Otto.
Il pensionato Consonni, protagonista dei romanzi della Casa di Ringhiera di Antonio Recami, mostra da sempre una umanità intrigante inserita in un contesto sociale che non può non colpire. In questo racconto il nostro adorabile investigatore-anzianotto finisce nel mirino di un gruppo di genitori decisi a farsi giustizia da soli… Voto sette (e mezzo punto in più per le implicazioni “mediatiche” della caccia alle streghe, quindi sette e mezzo).
Esmahan Aykol raggiunge la sufficienza con un delitto che ci racconta di fondamentalismo religioso, amori adolescenziali, anni lontani. Non mi è sembrato indimenticabile, ma ci piazzo un sei.
Chiude l’antologia un racconto del grande Maurizio de Giovanni, uno dei giallisti più interessanti della scuola italiana degli ultimi venti anni: una assistente sociale con una ben precisa caratteristica fisica (che non svelerò) combatte per salvare un ragazzo di talento da un futuro criminale. Divertente, dolcissimo, ottimamente scritto. Otto.
Anche da un punto di vista strettamente matematico (la media è sette, virgola più o virgola meno) “La scuola in giallo” supera dunque ampiamente gli esami di maturità!
(*) 20 settembre 2003, Triestina – Livorno 4-3.
Alfonso d’Agostino
SCHEDA LIBRO
TITOLO: La scuola in giallo
AUTORI: Esmahan Aykol, Alan Bradley, Gian Mauro Costa, Maurizio de Giovanni, Nicola Fantini, Laura Pariani, Alicia Giménez-Bartlett, Francesco Recami
TRADUZIONI: Maria Nicola, Alfonso Geraci, Semsa Gezgin
EDITORE: Sellerio
COLLANA: La memoria
PAGINE: 368
ISBN: 978-8838932564
ACQUISTO
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Dici Alfonso e pensi alla sua amata Triestina, alla sua biblioteca (rigorosamente ordinata per case editrici) che cresce a vista d’occhio, alla Moleskine rossa sempre in mano e alla adorata Nikon con la quale cattura scorci di quotidianità, possibilmente tenendo il corpo macchina in bizzarre posizioni, che vengono premiati ma non pensiate di venirlo a sapere. Se non vi risponde al telefono probabilmente ha avuto uno dei tanti imprevisti che riuscirà a tramutare in un esilarante racconto di “Viva la sfiga!”. Perché lui ha ironia da vendere ed un vocabolario che va controcorrente in questo mondo dominato dagli sms e dagli acronimi indecifrabili. Decisamente il più polivalente di tutti noi dato che è… il nostro (e non solo) Blogger senior che con il suo alfonso76.com ha fatto entrare la blog-o-sfera nella nostra quotidianità.
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