Prima di tuffarci nella carrellata dei capodanni più strani con cui, fra poche ore, verrà salutato il nuovo anno in tutto il mondo, concedetemi un momento stile Pro Loco: appuntatevi l’opportunità di regalarvi un magico inizio di dodici nuovi mesi a Trieste, almeno una volta nella vita. Non lo dico solo per sottolineare che potete trascorrere una gradevolissima tre-giorni-tergestina grazie alla nostra guida (scaricabile gratuitamente cliccando qui) ma anche e soprattutto perché lo spettacolo dei fuochi artificiali sul mare e sopra una delle piazze più belle del mondo è un’esperienza che va vissuta nell’arco della vostra esistenza.
Completato lo spot turistico – a cui tengo sempre molto, come si sarà intuito- eccovi alcuni dei veglioni più strani previsti per salutare il 2014 ed accogliere il 2015!
Cominciamo dal Timberline Lodge, un hotel poco comodamente piazzato in una delle aree più gelide dell’Oregon, negli States. E se vi state chiedendo come mai qualcuno dovrebbe voler passare le ultime ore dell’anno a temperature artiche, ecco la semplicissima risposta: la stanza 237 dell’albergo fu il teatro dei delitti del celebre “Shining” di kubrickiana e kingiana memoria. E un canale tv all’interno della struttura trasmette ininterrottamente il film!
Allontaniamoci da un luogo cult della moderna cinematografia per un tuffo nella tradizione millenaria: a circa 10.000 chilometri ci sarà chi festeggerà il nuovo anno bevendo sakè ed esclamando “Shinnen akemashite omedetou gozaimasu”. Avete indovinato: mi riferisco al Giappone, paese in cui lo scoccare della mezzanotte è accompagnato da 108 rintocchi dei supercampanoni dei templi. Perché 108? Facile, è il numero esatto dei peccati che un buon buddista deve evitare per poter essere considerato davvero puro. Avete ancora il coraggio di lamentarvi dei Dieci Comandamenti?
Ci sarà anche chi fuggirà rumori e confusione (e sinceramente ha il mio più completo apprezzamento): a Castel Condino, nella meravigliosa cornice trentina, viene organizzato il capodanno “La Voce del Silenzio”, un seminario di canto armonico di tre-giorni-tre tenuto dal musico-terapeuta Lorenzo Pierobon, giunto alla sua quinta edizione. Certamente il modo più alternativo di vivere il Capodanno, in una cornice francamente da favola.
Con le ultime due proposte ci spostiamo decisamente più al caldo: cominciamo con il Kenia, destinazione di uno specialissimo “New Year Special Masai” per cui qualche fortunato investirà 5.200 dollaroni uno sopra l’altro. Vuoi mettere la possibilità di apprendere le tecniche di combattimento a mani nude e con armi tradizionali, nozioni di medicina naturale, reperimento di acqua potabile in ogni dove e – soprattutto – trascorrere la notte del 31 dicembre nella boscaglia con i guerrieri Masai? Mitico!
E chiudiamo con il Capodanno che farà sospirare: ebbene sì, qualcuno trascorrerà la notte a cavallo dei due anni alle Bahamas. E fra quelli che saranno alla Bahamas, qualcuno alloggerà all’Atlantis. E fra quelli che festeggeranno all’Atlantis, solo uno avrà a disposizione la Bridge Suite, così nominata per la posizione strategicamente piazzata fra i due corpi principali del complesso alberghiero.
Anche vista da qui vi sembra grandina? In effetti la suite comprende dieci (10!) camera, incluso un salone di 15 metri per 8, un terrazzo di 244 metri quadri, una sala da pranzo con cucina dedicate (isolate per fare in modo che lo staff non debba transitare in mezzo agli ospiti),
il tutto arricchito da tappet preziosi, candelabri, ninnoli di ogni genere e una trentina di chilogrammi d’oro… Il prezzo? 25.000 dollari a notte, l’equivalente di un anno e mezzo di stipendio di un operaio della FCA.
Dici Alfonso e pensi alla sua amata Triestina, alla sua biblioteca (rigorosamente ordinata per case editrici) che cresce a vista d’occhio, alla Moleskine rossa sempre in mano e alla adorata Nikon con la quale cattura scorci di quotidianità, possibilmente tenendo il corpo macchina in bizzarre posizioni, che vengono premiati ma non pensiate di venirlo a sapere. Se non vi risponde al telefono probabilmente ha avuto uno dei tanti imprevisti che riuscirà a tramutare in un esilarante racconto di “Viva la sfiga!”. Perché lui ha ironia da vendere ed un vocabolario che va controcorrente in questo mondo dominato dagli sms e dagli acronimi indecifrabili. Decisamente il più polivalente di tutti noi dato che è… il nostro (e non solo) Blogger senior che con il suo alfonso76.com ha fatto entrare la blog-o-sfera nella nostra quotidianità.