Non lo faccio (quasi) mai, molto raramente prima e ancor meno spesso dopo aver terminato la lettura di un libro: lanciare una occhiata alle recensioni, siano esse pubblicate sui fogli culturali dei quotidiani o sui social network dedicati, ha il potere di inaridire la mia vena creativa e farmi sentire costretto in un contraddittorio.
Per l’ultimo Baricco ho fatto un’eccezione: “Smith & Wesson” si legge con inesorabile rapidità, il nome dell’autore in copertina crea sempre una discreta aspettativa, i lettori si sono spesso divisi fra “adoratori a tutti i costi” e “detrattori oltre ogni sensatezza”. Insomma, ero curioso di raccogliere una sorta di mood complessivo.
Percentualmente, mi sembra di poter affermare che siano più i pollici verso che le voci a favore. Questo è un fatto, e non può non essere tenuto in considerazione. Però, però… cavolo, mi rendo conto che notarlo mi è dispiaciuto.
Trovo che ci siano degli elementi assolutamente funzionanti: i giochi sui nomi, che non si limitano al solo titolo, l’atmosfera ottocentesca, una sottile ironia che in alcuni punti fa proprio sorridere, tre personaggi che colpiscono lì, dove il tessuto miocardico pompa sangue verso le vene. Azzardo: il meteorologo del passato, intento a tracciare una statistica funzionale del clima di una determinata giornata durante gli anni appoggiandosi ai ricordi delle popolazioni del luogo, è fra i più riusciti della produzione dello scrittore torinese.
La delusione generale nasce, forse, dalla forma narrativa (un testo teatrale messo in scena nella nostra testa eguaglia con enorme difficoltà un racconto) e – mi sbilancio – dalla lunghezza dello stesso. Non mi riferisco allo stereotipato “10 euro per 106 pagine?”, naturalmente, ma al desiderio di leggere, saperne, innamorarsi, partecipare di più, che da un testo sottomisura è inevitabilmente un po’ frustrata.
Sintetizzando brutalmente, a me “Smith & Wesson” non è affatto dispiaciuto: è come una delle storie raccontate dal nonno davanti al camino, mentre fuori cade la neve. Non avranno tutte la stessa intensità, non saranno tutte memorabili e tramandate ai posteri, ma accidenti quanto è bello ascoltarle!
Ah, quasi dimenticavo: da http://baricco.feltrinelli.it/#ecards è possibile inviare delle cartoline virtuali con una citazione tratta dal romanzo. Una bella iniziativa!
Alfonso d’Agostino
SCHEDA LIBRO
TITOLO: Smith & Wesson
AUTORE: Alessandro Baricco
EDITORE: Feltrinelli
COLLANA: I narratori
PAGINE: 108
ISBN: 978-8807031229
ACQUISTO
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Dici Alfonso e pensi alla sua amata Triestina, alla sua biblioteca (rigorosamente ordinata per case editrici) che cresce a vista d’occhio, alla Moleskine rossa sempre in mano e alla adorata Nikon con la quale cattura scorci di quotidianità, possibilmente tenendo il corpo macchina in bizzarre posizioni, che vengono premiati ma non pensiate di venirlo a sapere. Se non vi risponde al telefono probabilmente ha avuto uno dei tanti imprevisti che riuscirà a tramutare in un esilarante racconto di “Viva la sfiga!”. Perché lui ha ironia da vendere ed un vocabolario che va controcorrente in questo mondo dominato dagli sms e dagli acronimi indecifrabili. Decisamente il più polivalente di tutti noi dato che è… il nostro (e non solo) Blogger senior che con il suo alfonso76.com ha fatto entrare la blog-o-sfera nella nostra quotidianità.