Neve_poster

Un uomo e una donna s’incontrano su una strada di montagna, ė giorno, ė inverno, fa freddo. Lei è sul ciglio, impaurita, dopo essere stata scaraventata fuori da un veicolo in corsa. Lui vede la scena, accosta e le offre un passaggio. I due non si conoscono. Neppure noi sappiamo chi siano. Si presentano, sembrano persone civili e, senza porsi troppe domande, decidono di darsi una mano assecondando gli istinti, fidandosi dell’altro, coscienti che entrambi nascondano un segreto che non vogliono condividere.

Quale sia il passato, l’evento, il trauma, che li ha segnati è il mistero che dobbiamo risolvere. “Neve” si rivela subito per quello che è, il suo obiettivo è chiaro sin dalle prime inquadrature: è un noir. Il motto sembra essere “l’unione fa la forza” e questi due disgraziati paiono aver davvero bisogno di un angelo in paradiso. E noi, ci ritroviamo a trascorrere con loro due ore su e giù per la montagna alla ricerca di qualcosa. Una vera caccia al tesoro, palesemente vitale, stranamente senza soluzione, fonte inesauribile di guai.

Photo: courtesy of Microcinema Distribuzione

Photo: courtesy of Microcinema Distribuzione

Il film diretto da Stefano Incerti (il regista di Gorbaciof), vede Roberto De Francesco e Esther Elisha nei panni di Donato e Norah, i due spaesati, impauriti ma determinati, protagonisti. La narrazione è fredda quanto la neve che cade copiosa. Gli attori devono dare il meglio di sé, complice quella macchina da presa sempre tanto vicina, pronta a cogliere ogni sguardo, fremito, incertezza. I silenzi paiono messi con consapevolezza e la voglia di creare un noir “alla francese” ci piace.

Il risultato di tanti sforzi e dedizione è, purtroppo, una pellicola che nonostante le migliori intenzioni si perde nei dettagli, nei sospiri, nelle frasi troncate senza apparente motivo o forse perché “è cool”. Il finale aperto, che agli occhi di molti è apparso spietato, a me ha dato l’idea di essere il – saggio – tentativo di arrestarsi prima che sopraggiungesse il momento in cui troppi tasselli del puzzle non avrebbero trovato la giusta collocazione.

Photo: courtesy of Microcinema Distribuzione

Photo: courtesy of Microcinema Distribuzione

“Neve” colpisce per l’ambientazione che vuole competere col cinema straniero e per l’andare controcorrente, optando per un inatteso e inconsueto finale. Stupiscono quindi le dimenticanze e la scelta di sfruttare un cliché quale il caso umano da giustificare e consolare.

Come se non bastasse, il film getta sulle spalle del protagonista (Roberto De Francesco) tutta la storia. Responsabilità esagerata così come eccessivo è il tremore della macchina da presa. Due elementi che mi hanno lasciata perplessa e non mi hanno fatto apprezzare i vari colpi di scena e il crescendo di situazioni che fan leva sulla pietas. Se il noir carico di sentimento mi piace, la nenia in sottofondo un po’ meno. Avrei preferito, quindi, maggior coerenza con quelle ultime, drammatiche, taglienti battute.

Presentato al Festival di Courmayeur 2013, il lavoro di Incerti ha colpito sia il pubblico di appassionati sia gli estimatori del genere e da oggi, 11 dicembre 2014, cercherà di conquistarvi tutti.

Vissia Menza

Neve - Trailer Ufficiale - dall'11 dicembre al cinema

Ultimo aggiornamento: 11 dicembre 2014 alle ore 10:25