E qualcuno ancora si ostina a non considerare il bianco e il nero due colori…

Dal 25 novembre 2014 all’8 febbraio 2015 il Centro Culturale di Milano ospita la mostra “Stefano Robino. Il fare, il limite, la bellezza. Alle origini di un’Italia industriale”, una raccolta di 60 stampe originali di un fotografo e-nor-me, uno che ha esordito su Life nel 1951, per intendersi.

Stefano Robino, classe 1922, racconta in questa esposizione memorabile il lavoro e i lavoratori in un dialogo fra la fotografia del primo Novecento – inevitabile ripensare ai b/n sociali di Hine – e un’Italia in ricostruzione, tra le aspettative e i desideri del vivere umano e il mutare delle circostanze, la nascita dei grandi poli industriali, il mutarsi delle periferie.

L’industria, o il luogo di lavoro in genere, diventa così l’occasione per raccontare un nuovo mondo, certamente ricco di contraddizioni ma altrettanto pervaso da una vitalità nuova e affascinante: sono immagini che vanno ben oltre il puro impatto emotivo che suscitano (che pure è fortissimo) e giungono ad abitare nello spettatore, richiamando ricordi, racconti, storie. E’ l’Italia del dopoguerra, una nazione che ha appena rimosso le macerie e si volge con una fiducia da cui forse dovremmo trarre qualche insegnamento verso il futuro: uomini e macchine paiono collaborare ad una nuova alba, ritratta – come dichiara Robino – “con lo stesso spirito col quale si scolpisce un marmo. Cerco di scavare le mie luci ed ombre e ricavare, con cose vive, quelle forme che tanto mi appassionano”.

“Il fare, il limite e la bellezza – alle origini di un’Italia industriale”
Stefano Robino

a cura di Enrica Viganò e Camillo Fornasieri
c/o Centro Culturale di Milano, Via Zebedia, 2 – 20123 Milano (MM1 Duomo-MM3 Missori)

Orari
dal 25 novembre 2014 all’8 febbraio 2015
dal martedì al venerdì h. 10–13/15–18,30
sabato e domenica 16 – 20

Ingresso
Ingresso gratuito, gradita donazione.

Catalogo
“I Quaderni del CMC” Volume n° 8, Admira Edizioni
In vendita presso la Mostra