Poi uno dice: “Come si fa un sondaggio?”.

Non volendosi affidare esclusivamente a quanto viene detto online, la cosa migliore che si può fare è inforcare un paio di scarpe da ginnastica e verificare sul campo. Quindi, volendo verificare quale sia il gioco di carattere zombesco migliore disponibile sul mercato, cosa fare di meglio se non segnarsi su una mappa quattro o cinque negozi di videogame e andare il tastare il polso degli esperti?

Dopo un attimo di smarrimento sul mimetismo da impiegare – difficile spacciarmi per un 17enne – mi sono lasciato trascinare, scoprendo che la realtà videoludica non è affatto popolata da nerd liceali. L’eta media dei clienti era sorprendentemente elevata, e solo un 25% utilizzava la pietoso scusa del “cerco il gioco X, sa è per mio figlio”: gli altri confessavano tranquillamente di essersi preparati da settimane a lunghe sessioni davanti alla Play.

E per tornare al sondaggio, il risultato è stato una sorta di incoronazione: tutti – e dico tutti – i commessi intervistati hanno citato immediatamente lo stesso titolo, ed uno mi ha addirittura dato modo di giocarci un po’. Signore e signori, vi presento il miglior game zombesco in circolazione:

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Originariamente concepito per Playstation 3 e recentemente “remastered” anche per Play 4, “The last of us” è molto più di un gioco dalle cupe atmosfere: si tratta di una vera e propria avventura grafica, magistralmente concepita, in grado di mescolare generi videoludici differenti quali combattimenti corpo a corpo, porzioni stealth alla-maniera-di-splinter-cell e le tradizionali sparatorie.

Ma non è la sola commistione di generi a rendere “The last of us” un gioco da non perdere. E, sorprendendovi, affermerò che non è neppure la grafica, di cui comunque vi lascio un assaggio per farvi capire di cosa stiamo parlando:

(impressionante eh?)

No, il vero motivo per cui vale la pena spendere delle ore con il controller in mano è la solidissima trama, in cui un uomo da un cuore di pietra (il giocatore) ed una quattordicenne preziosa (gestita dall’intelligenza artificiale) devono superare una serie di ostacoli in uno scenario post-apocalittico di un mondo sconvolto da una epidemia. Di città in città, di avventura in avventura, il protagonista scoprirà una forma di rapporto umano a lui sconosciuto, e vi sorprenderete attaccati alla vicenda come durante un film.

the last of us gioco zombie

In modalità giocatore singolo, si tratta di più di 17 ore di gioco (…), la modalità multiplayer è ugualmente intrigante anche se perde forse un filo di poesia; i legami con il mondo della cinematografia sono assolutamente evidenti, e non potevano che produrre due risultati immediati.

Il primo: nel marzo del 2014 è stata annunciata l’intenzione di trarre un film dal videogioco.

Il secondo: l’attrice che impersona Ellie, l’adolescente un po’ misteriosa e verso cui si scatenano ondate di iperprotettività è diventata immediatamente un personaggio di culto per la comunità dei gamers.

Ashley-Suzanne-Johnson

Insomma, questi sono proprio i giorni giusti. Se amate i giochi che non si limitino al puro sparatutto o al ti-riempio-di-cazzotti-finché-respiri, farà senza dubbio per voi.

Alfonso d’Agostino