E pian piano ci prendete la mano: il conte inglese con i Velazquez, il nobiluomo francese ammaliato da Rembrandt, e grazie ad un colpo di fortuna ottenete il primo Raffaello. Vi pare un sogno invece siete solo una persona molto potente, risoluta, amante del bello e di ogni forma d’arte, con la frenesia di accumulare i migliori oggetti e dimostrare al mondo che, oltre ad essere donna bella, e ricca, siete anche capace, anzi, migliore degli altri.
Beffate con scambi unilaterali anche i Papi, riuscite ad ottenere “prestiti” che diverranno ad vitam, e in qualche decade getterete il seme di una collezione d’arte imponente e inestimabile. Il vostro nome ė Caterina II, siete l’imperatrice illuminata di Russia ed ė il 1764 quando acquistate 225 dipinti da un mercante Berlinese sancendo la nascita dell’Hermitage, quello che diverrà uno dei musei più importanti e grandi del mondo.
250 anni dopo si festeggia il traguardo raggiunto da una collezione che vanta 3 milioni pezzi, distribuiti in 2000 stanze, in un complesso senza eguali che si estende lungo le sponde del fiume Neva, a San Pietroburgo. Cinque edifici costruiti tra il ‘700 e l’800, di cui forse il Palazzo di Inverno e il Grande a Hermitage sono i più conosciuti, custodiscono gioielli, dipinti, sculture, porcellane, armature e molto altro. Oggetti scelti con cura prima da Caterina II e dai suoi discendenti poi, con la fine della dinastia Romanov, dai direttori e curatori che si sono succeduti nell’arco del ‘900. Uomini che hanno rischiato in prima persona pur di non far saccheggiare quelle stanze, da sempre residenza dei potenti poi museo di tutti.
Le grandi guerre hanno visto dittatori e oligarchi adoperassi per sottrarre i pezzi migliori, smembrare le collezioni, distruggere tutto ciò che intralciava il loro cammino, senza risparmiare le minacce (peraltro mantenute) di deportazione nei gulag.
Nessuno, neppure il padre dell’attuale Direttore (che ricoprì quel ruolo per ben 26 anni), ne uscì indenne. Ma lo sforzo fu ripagato. A parte la folle vendita di un gruppo di opere durante la Guerra Fredda, San Pietroburgo e il suo Hermitage furono salvate prima dalle fiamme grazie agli uomini che bagnarono i muri; poi dalla follia della Rivoluzione, grazie ai soldati che lo difesero dall’interno; e infine dalle bombe e dai dittatori, grazie ai curatori che imballarono e inviarono tre convogli alla volta di Mosca.
Tanti gli eroi senza nome e volto che si susseguirono nei secoli grazie a i quali il museo è diventato immenso, da sindrome di Stendhal, da crisi di pianto per la tanta bellezza in ogni dove. Probabilmente, molte delle opere che ricordate dalle lezioni di storia dell’arte sono esposte entro le chilometriche mura dell’Hermitage. E oggi, per la prima volta, le telecamere percorrono quei corridoi, con una guida di eccezione quale il loro Direttore, per raccontarci di antichi fasti, di speranze, ideali e gesti unici.
Martedì 14 ottobre 2014 sarà una giornata da ricordare: potrete esplorare quel meraviglioso museo, ascoltare una storia favolosa, scoprire qualcosa di nuovo senza prendere un aereo. In alcuni selezionati cinema, infatti, la Grande Arte raggiunge il Grande Schermo (l’elenco completo delle sale QUI) grazie a NexoDigital. Un’occasione unica da non lasciarsi sfuggire.
Vissia Menza
Ennio Flaiano amava ricordare che “Il cinema è l’unica forma d’arte nella quale le opere si muovono e lo spettatore rimane immobile.”, ed è Vissia ad accompagnarci con passione e sensibilità nelle mille sfaccettature di un’arte in movimento. Ma non solo. Una guida tout court, competente e preparata, amante della bellezza, che scrive con il cuore e trasforma le emozioni in parole. Dal cinema alla pittura, con un occhio vigile per il teatro e la letteratura, V. ci costringe, piacevolmente, a correre per ammirare un’ottima pellicola o una mostra imperdibile, uno spettacolo brillante o un buon libro. Lasciarsi trasportare nelle sue recensioni è davvero facile, perdersi una proiezione da lei consigliata dovrebbe essere proibito dal codice penale. Se qualcuno le chiede: ma tu da che parte stai? La sua risposta è una sola: “io sto con Spok, adoro l’Enterprise e sono fan di Star Trek”
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