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Tempo fa ho ricevuto un invito. Era per vedere un film non ancora uscito in sala ma già apprezzato dalla critica e dal pubblico delle kermesse in cui si era fatto notare. Premiato a Venezia, scelto per concorrere all’86° edizione degli Oscar® ma, pensate un po’, sino ad oggi  non  ancora arrivato nel nostro Paese nonostante sia nato nella vicina Slovenia: il film è “Class Enemy” ed è in vero spettacolo!

“Class Enemy” è una di quelle pellicole che una volta viste, scatenano la conversazione, scaldano gli animi e tutti vogliono esprimere il proprio punto di vista. E’ una storia toccante e universale, diretta da Rok Bicek, un giovane regista (nato nel 1985!), con le idee chiare, un incredibile spirito di osservazione e molto da raccontare.

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Photo: courtesy of Tucker Film

Come nelle migliori squadre, tutto supporta la narrazione: gli attori sono rubati al teatro, le loro performance sono toccanti e ci fanno comprendere i motivi che hanno portato, per esempio, il protagonista a ricevere importanti riconoscimenti. La fotografia è livida, a tratti glaciale, mai di conforto e enfatizza la tanto innocente cattiveria dei giovani. I dialoghi sono diretti, anch’essi freddi e  mai subdoli o che sottendano altro. Si predilige la semplice e disarmante spontaneità, e talvolta addirittura non è necessario  proferire parola. L’inquadratura, rapida (ma non sfuggente) quanto un flash, s’imprime indelebilmente nella nostra mente. Il regista predilige lunghe sequenze e primi piani in grado di tramutarsi in buffetti o schiaffi che lasciano il segno.

Bicek usa tutte le armi a sua disposizione per confezionare una storia con un grande messaggio che colpisca lo spettatore, gli insinui il dubbio su cosa sia giusto o sbagliato e induca a pensare anche i più ritrosi. Il film arriva da terre dalla tradizione cinematografica meno blasonata e meno adusa alle luci della ribalta rispetto alla nostra, ma non ha nulla da invidiare agli altri.

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Photo: courtesy of Tucker Film

“Class Enemy” ti folgora. È una fotografia lucida, travolgente, tagliente (e a tratti spietata) dell’adolescenza, di quanto possa accadere nelle aule scolastiche, della crudeltà dell’essere umano. È lo specchio di una società, dell’insoddisfazione della nostra epoca, che volenti o nolenti, è sempre avvertita e assorbita dai più giovani (e malleabili), che s’insinua nel microcosmo scolastico e lo plasma a sua immagine.

Come s’intuisce dal titolo non è una commedia. Non è neppure un melodramma né un thriller. Il regista da questi ultimi prende alcune caratteristiche per narrare una storia non semplice. Bicek, con sobrietà, usa la suspense e i toni plumbei per mostrare, uno dopo l’altro, gli errori più comuni, i pregiudizi, le abitudini che hanno fatto il loro tempo, la crudeltà dell’innocenza, se di innocenza si può parlare nel caso di smaliziati adolescenti del nuovo millennio. Il messaggio è forte, diretto, senza sconti.

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Photo: courtesy of Tucker Film

“Class Enemy” s’inserisce nel novero delle opere che troppo spesso arrivano in sala in sordina e fanno parlare di sé solo al passaggio in TV. Ma, superati i primi timori di ritrovarsi difronte ad una versione rielaborata de “L’onda”, questo film ti conquistata e merita le luci della ribalta. C’è tutto senza vedere una goccia di sangue. Un’aula, un gruppo di adolescenti, la voglia di sfidare il sistema, la nascita del branco, la scelta della vittima, il massacro.
Ora tocca a voi.

Vissia Menza

Class Enemy - Trailer Ufficiale