miraggio-clive-cussler

“No, ma davvero stai per postare la terza recensione di un libro di Clive Cussler, la seconda in meno di tre mesi?”

La frase che vedete corsivizzata qui sopra è pronunciata dalla mia Coscienza Letteraria, quella che spunta dietro la mia spalla ogni volta che in libreria occhieggio un thrilleraccio di bassissima lega o quando riguardo con un sospiro i primi Tom Clancy.

Diciamolo: la mia Coscienza Letteraria è una gran rompiballe. Percepisco quanto sia giusta la motivazione, e per larghi tratti della mia esistenza la condivido pure. Ma grazie al Cielo ci sono anche i momenti per un momento-di-lettore-puramente-rilassato che si concede…

“Quindi stai DAVVERO per postare un’altra recensione di un libro di Clive Cussler?” (mi interrompe nuovamente)

SI! E non rompere” rispondo io “ti ricordo che anni fa mi hai suggerito “I libri di Luca”, con quella copertina così elegante e quella trama che appariva colta ed intelligente. Devo ricordarti come è andata a finire?”

Io e la mia Coscienza Letterario finiamo sempre per litigare. Però sa benissimo come è andata a finire: con il romanzo di Birkegaard lanciato verso il muro ed una brutta parola escatologica ad aleggiare nell’aria.

Quindi, sì, ho letto l’ultimo Clive Cussler: “Miraggio” è il decimo (decimo!) della serie che ha per protagonista Juan Cabrillo, fortunato successore di quel Dirk Pitt che tanto ci aveva fatto sognare prima di essere promosso a capo della Organizzazione ed uscire un pochino di scena.

La trama ci trasporta inizialmente in Siberia, dove un caro amico di Cabrillo è detenuto per motivi non chiari (ma immagino non lo siano per quasi tutti i deportati in Siberia, almeno dal 1919…). L’evasione riesce a metà, nel senso che i due riescono ad allontanarsi per un bel po’ prima che il fuggiasco sia raggiunto da un colpo fatale. Come nelle migliori tradizioni, il ferito ha appena il tempo di mormorare qualcosa, mirabile esempio di perfetta calibrazione di respiro ed energia. Dal poco che Cabrillo riesce a intuire spunta un nome, e per la precisione quello di Nikola Tesla, il celebre scienziato noto per i suoi esperimenti sull’elettromagnetismo che hanno diviso – e continuano a dividere – il mondo accademico: fra chi lo ritiene un genio assoluto e chi lo considera un millantatore la guerra è ancora aperta e si svolge senza esclusione di colpi.

Affidandosi ad una narrazione che contempla navi in sparizione e raggi della morte, Cussler rischi di addentrarsi nei meandri della letteratura fantascientifica, abbandonando – seppur di poco – il suo tradizionale sentiero costituito da storia della marineria (e dei naufragi) e tanta-ma-tanta (ma tanta) azione. Ciò nonostante, le pagine scorrono tra le dita con una certa serenità, e non si avverte quella stanchezza che pervadeva le ultime avventure del già citato Dirk Pitt.

Certo, protagonisti e personaggi di contorno sono tagliati con l’accetta, come pure i loro antagonisti: il cattivo è un bastardo vero, i traditori sono schifosamente ignobili e i salvamondo hanno risorse morali quasi infinite, ma tutto sommato va bene così.

Se avete una Coscienza Letteraria appena meno rompiballe della mia, o se più semplicemente siete affascinati dalle teorie di Tesla, una lettura vale la pena dargliela, insomma.

Alfonso d’Agostino

SCHEDA LIBRO
Titolo: Miraggio
Autore: Clive Cussler
Editore: Longanesi
Collana: La Gaja Scienza
Data di Uscita: 04 settembre 2014
Pagine: 406
ISBN: 978-8830440258

Acquisto:
Amazon.it: 9,99 € formato Kindle, 15,81 € brossurato
Apple ITunes