Vorrei raccontarvi oggi una storia che si discosta non poco dai miei precedenti scritti, farciti questi ultimi di situazioni vere che ho cercato (con scarsa abilità probabilmente) di rendere anche esilaranti.
Ora lascio da parte la penna del comico e impugno quella ben più seria dello scrittore d’amore. Perché di amore, amore vero si tratta.
Dovete sapere che a Squillace, comune italiano di 3.417 abitanti in provincia di Catanzaro, si erge un imponente castello sorto nella notte dei tempi in posizione strategica per il controllo dell’omonimo golfo. Fu dapprima una fortificazione bizantina, sorta sulle rovine del Monastero Castellense di Cassiodoro. Di anno in anno passò a Musulmani, ancora Bizantini, Normanni ecc.
Durante la campagna di scavi condotta nel castello dall’Ecole Francaise, un istituto francese dedicato agli scavi archeologici ed al restauro di edifici storici, ( ma italiani no? ), sono stati rinvenuti, in nuda sepoltura nell’angolo interno della rocca coincidente con la torre poligonale, due scheletri con i piedi rivolti verso l’apice nord – est della torre, mano nella mano, avvinti in un tenero ed eterno abbraccio.
Dai primi rilevamenti effettuati dalla Soprintendenza alle Antichità della Calabria e grazie agli studi della stessa Ecole Francaise (ah rieccoli) si fecero risalire gli scheletri agli anni compresi tra il 1200 ed il 1300. Essi risultarono il primo di un uomo, alto circa 170cm, il secondo di una donna di circa 168cm. Mano nella mano e con i rispettivi crani rivolti l’uno verso l’altro come a voler suggellare per sempre un patto d’amore. Ed e proprio la curiosità per un gesto di amore così puro e triste allo stesso tempo che ha fatto affluire a Squillace decine di migliaia di turisti commossi che, in silenzio, sostavano dinanzi a così dolce giaciglio lasciandosi andare (io ne sono sicuro) a più di una lacrima.
Si dice che alcune coppie che nelle notti di luna piena si sono trovate a passare nelle vicinanze del castello di Squillace, abbiano intravisto le silhouette di un cavaliere e di una dama in abiti d’epoca che, abbracciate, si stagliavano contro la luce dell’argenteo astro. Le ombre camminavano lentamente sugli spalti. Un’illusione ottica fatta su misura per gli innamorati o una visione fantasmatica?
Sicuramente, una coppia infelice di amanti si aggira ancora oggi nei luoghi che furono lo scenario del loro sfortunato amore. Uniti nella vita come nella morte a dispetto dei secoli e di coloro che, forse, fecero in modo che la loro storia finisse in tragedia.
Ora chiudete gli occhi e prendetevi qualche secondo per riflettere su quanto la vita può essere strana e a volte crudele. E se per caso pensando a quanto letto vi sgorgasse una lacrima… behhh…
… smettetela di frignare per ‘sta cazzata perché chi vi racconta ancora questa carriolata di baggianate non sa probabilmente che, già nel 2008, studi scientifici (italiani stavolta, e ben più approfonditi dei precedenti), hanno definitivamente dipanato ogni dubbio sulla questione: i due dolci amanti sepolti mano nella mano altro non erano che due guerrieri (maschi ndr), uno Svevo e l’altro Angioino, due personaggi che per origine etnica e contesto storico non ce li vedo proprio a farsi le coccole guardandosi teneramente negli occhi. Due guerrieri appunto che, probabilmente, avevano appena cercato di tagliarsi in due a colpi di alabarda o quantomeno a sfondarsi il cranio con delle mazze ferrate e che dubito fortemente abbiano apprezzato il fatto di essere stati calati in una fossa comune (di tale si trattava) mano nella mano. Gesto forse casuale o opera di un sadico? Mah… chi mai lo saprà!
Percio se vi aggirate di notte sul Castello di Squillace e vi pare di vedere una figura di un cavaliere e di una dama al seguito, invece di rimanere come allocchi con la bocca spalancata avete 4 possibilità:
1) Sono due pervertiti che cercano di infrattarsi al buio del castello per fare maialate in abiti trecenteschi. Componete il 112 e chiedete aiuto.
2) Non sono un cavaliere con relativa damigiella ma una coppia di turisti giapponesi che vi guardano allibiti sospettando che VOI (ancora a bocca spalancata con bavotto che scende dal lato destro) vi siate invece calati un etto di LSD per endovena.
3) Sono effettivamente 2 fantasmi di innamorati quindi potete chiamare i Ghostbusters.
4) Sono effettivamente 2 fantasmi “maschi” vestiti da guerrieri che si rincorrono. Scappate prima che vi scambino per un bizantino.
Buona giornata, citrulli
Bori
“Il vocabolario Treccani definisce il termine strano come “diverso dal solito o dal comune, dal normale, molto singolare, tale quindi da destare meraviglia, stupore, curiosità”. E’ esattamente il campo di applicazione del Bori, mente geniale in grado di raccontarci anomalie gustose e divertentissime.”