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Torna al cinema il sequel di Sin City, “Una donna per cui uccidere”, nuovo adattamento per il grande schermo dell’omonima graphic novel. A quasi una decade dal primo episodio, questa piccola rivoluzione nel cinema, con le sue tinte forti fatte per lo più di bianco e nero macchiato di un passionale color rosso fuoco, ci narra una nuova (dis)avventura dei protagonisti di allora e di oggi impegnati con la conturbante Ava Lord.

Ava (la bellissima Eva Green) torna in città per chiedere aiuto al tormentato Dwight McCarthy (Josh Brolin), amore dei bei tempi andati, oggi tanto mal disposto nei suoi confronti quanto ancora incapace di resisterle. Abusando quindi del proprio ascendente, la donna trascinerà il fotografo in un gioco perverso. Gli amici di sempre, lo zoccolo duro della Città Vecchia, le agguerrite amazzoni per cui abbiamo tifato nel primo Sin City (capeggiate da una risoluta e letale Rosario Dawson, inguainata in una tutina di latex che turberà il sonno di molti), avranno un ruolo chiave anche a questo giro.

Eva Green e Josh Brolin in una scena del film - Photo: courtesy of Lucky Red

Eva Green e Josh Brolin in una scena del film – Photo: courtesy of Lucky Red

Pensato, sceneggiato e diretto dal duo di eccezione formato dallo stesso ideatore del fumetto, Frank Miller, e dal regista pulp Robert Rodriguez, il nuovo film, girato direttamente in 3D, annovera un cast formidabile. Oltre a Josh Brolin, Eva Green e Rosario Dawson, ritroviamo pure Jessica Alba, Mickey Rourke e Bruce Willis, tutti riuniti per dare vita ad una storia che non tradisce le aspettative del suo pubblico. La coppia dietro la macchina da presa riesce a portare un fumetto al cinema e confondere lo spettatore, fargli dimenticare di essere difronte a una pellicola, trascinandolo dentro quel luogo fatto di grigi a esplorare anime sofferenti e mortificate da esistenze che non prevedono agio e gioia.

Molti di noi riusciranno a perdersi in quelle pagine su video, ad evadere e percepire quasi gli odori, i sapori e l’asfalto sotto i loro piedi. E (forse) le loro esistenze nascondono segreti e dolori non troppo distanti da quelli estremizzati dalla fantasia Miller. Altri, invece, staccheranno la spina e riposeranno godendosi quel meraviglioso balzo nel fantastico e surreale mondo sceneggiato dai due maestri. Un gioco che li divertirà e rilasserà, ridonando loro l’energia necessaria ad affrontare la nuova giornata che li attenderà dopo poche ore.

Jessica Alba in una scena del film - Photo: courtesy of Lucky Red

Jessica Alba in una scena del film – Photo: courtesy of Lucky Red

A qualunque categoria apparteniate, “Sin City: una donna per cui uccidere” è un sequel coerente, la degna continuazione del primo episodio, un noir in stile Hollywoodiano che persevera con la sua visione maschia, stereotipata, esagerata in cui gli uomini le prendono e le donne sono davvero cattive. La città del peccato, d’altro canto, non potrebbe essere altrimenti e i registi ne hanno curato ogni minimo dettaglio, maniacalmente come ha insegnato la scuola di Quentin, buon amico di Rodríguez.

Se amate lo stile inconfondibile della graphic novel e l’hard-boiled, allora questa pellicola vi travolgerà e vi farà dimenticare la lista della spesa, il collega rompiscatole, i doveri. Se siete, invece, distanti anni luce dal genere, se sino a ieri non sapevate che Miller avesse disegnato un fumetto e diretto l’omonimo film, allora Jessica Alba che fa la lap dance e/o Eva Green desuda, non sono condizioni sufficienti a farvi amare l’opera.

Vissia Menza

SIN CITY 3D: Una Donna Per Cui Uccidere - Trailer Ufficiale | HD