I pedoni siamo noi. Con le nostre storie piccole, con la nostra sacrificabilitá, consci che senza di noi non si può fare. Una vita da mediani, chilometri di caselle percorse dal nero al bianco, eppure senza di noi non ci sarebbero strategie, piani, vittorie e sconfitte.
I cavalli sono gli eventi imprevedibili che incrociano i miei fili con i tuoi. Sono un sorriso inaspettato, ma anche il rogo di un libro nella follia nazionalsocialista, sono la prima volta che vedi occhi verdi e l’ultima occasione persa, sono un treno che parte e un aereo che atterra dopo aver sorvolato le onde dell’Oceano Atlantico. I cavalli si muovono a L, con quella curva improvvisa che sa tanto di destino. Il destino di un contadino che diventa campione di scacchi e quello di un oppositore politico che viene privato di tutto.
Gli alfieri si muovono con incedere regale e un po’ fesso. Sono quelle cose che fai e non sai bene perché, sono una crociera in alto mare e la noia di un ricevimento, sono una sfida lanciata a chi la accoglie soltanto per denaro.
Le torri… Le torri sono le parole. Quelle che intreccia Zweig in questo piccolo capolavoro che è ripieno di una miriade di emozioni, quelle del libro – un manuale di scacchi – che salva la mente ormai distrutta dal nulla di uno dei due protagonisti. Le parole sono un abbraccio confortante, un tentativo di aiuto, il salvagente lanciato dalla voce narrante del romanzo.
La regina. La regina é la Speranza: di un futuro migliore, e se sei nato tra i campi e non brilli di intelligenza scoprire di essere il migliore al mondo in qualcosa ti riempie di Speranza, o di esitare sano di mente quando tutto intorno a te è vuoto. La Speranza di creare un tuo mondo perfetto, di essere in grado di raccontare una storia, di sopravvivere alla barbaria.
Il Re è follia. Ce ne sono due, uno nero ed uno bianco, ed uno dei due sarà destinato a cadere. Sono gli unici due pezzi degli scacchi per cui valga questa regola, e sono anche limitati nei movimenti: con la loro caduta il gioco si interrompe.
Già, il gioco. Siamo davvero sicuri che si tratti di questo, e non di una metafora incredibilmente precisa di quel viaggio che stiamo compiendo tutti quanti? Poco dopo aver terminato questo racconto, Zweig decise che era sotto scacco, si suicidò.
Un libro memorabile, tre ore di purissimo piacere.
Alfonso d’Agostino
SCHEDA LIBRO
Titolo: Novella degli scacchi
Autore: Stefan Zweig
Editore: Einaudi
Collana: Einaudi tascabili scrittori
Codice ISBN: 9788806215651
Pagine: 79
Dici Alfonso e pensi alla sua amata Triestina, alla sua biblioteca (rigorosamente ordinata per case editrici) che cresce a vista d’occhio, alla Moleskine rossa sempre in mano e alla adorata Nikon con la quale cattura scorci di quotidianità, possibilmente tenendo il corpo macchina in bizzarre posizioni, che vengono premiati ma non pensiate di venirlo a sapere. Se non vi risponde al telefono probabilmente ha avuto uno dei tanti imprevisti che riuscirà a tramutare in un esilarante racconto di “Viva la sfiga!”. Perché lui ha ironia da vendere ed un vocabolario che va controcorrente in questo mondo dominato dagli sms e dagli acronimi indecifrabili. Decisamente il più polivalente di tutti noi dato che è… il nostro (e non solo) Blogger senior che con il suo alfonso76.com ha fatto entrare la blog-o-sfera nella nostra quotidianità.
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