Cameron Diaz torna al cinema, con le sue lunghe leve, con la sua biondissima chioma, con la sua leggerezza spesso vincente al botteghino. Forse per la sua bellezza da ragazza della porta accanto o, forse, per la sua credibilità in panni maldestri che la rendono simile a noi, o ancora per la voglia della gente di evadere un paio di ore in compagnia di pellicole leggere ma dignitose, fatto sta che “Sex Tape – Caduti in Rete” non tradisce le aspettative dei suoi fan.
Jay (Jason Segel) e Annie (Cameron Diaz) sono una coppia sposata con figli. Insieme sin dagli studi, da sempre fortemente attratti l’uno dall’altra, quando la loro attività sessuale s’affievolisce, cercano di riaccendere il fuoco che animava la passione di un tempo e, una sera, escogitano e provano vari stratagemmi, tutti fallimentari, sino a quando un nuovo acquisto di casa Apple fa loro fare una follia: girare un video.
Si sa, la mia generazione non è nativa digitale e la cosa non è di poco conto. Ci stiamo, infatti, abituando ad avere come insegnanti dei fanciullini che frequentano la scuola primaria, i quali istintivamente riescono a sfruttare la tecnologia in maniera strabiliante. Non stupisce quindi che anche i nostri Jay e Annie combinino tecno-disastri e sia loro figlio ad suggerire un rimedio alla situazione.
La quiete domestica della coppia viene, infatti, scossa quando tutti i dispositivi di casa e lavoro (!) si allineano rendendo disponibile il video scottante, frutto della famosa notte di passione, e ai due non rimane altro che gettarsi all’inseguimento degli iPad distribuiti a clienti e amici.
Et voilà, la commedia che unisce gag, situazioni improbabili (ma divertenti) e una morale sempre verde, è servita. Amore, famiglia, amicizia, rimangono però sullo sfondo favorendo l’equilibrio di un’opera in cui la Diaz si presenta in forma, spumeggiante, e in sintonia con Segel. Alla seconda collaborazione, pare che i due attori abbiano intenzione di candidarsi a nuova coppia della risata romantica.
Se vi è rimasto ancora qualche dubbio, confermo si vedano molti più corpi nudi del solito, ma la volgarità rimane fuori dalla sala, perché questa è – e rimane – una pepata commedia destinata al grande pubblico. Ed è, infatti, Segel a spiccare, con la sua mimica (che ci ricorda, ma non fa rimpiangere, i tempi d’oro di Jim Carrey) e a catalizzare l’attenzione, diventando la vera sorpresa del film.
“Sex Tape” riflette e ridicolizza i tempi che cambiano (linguaggio e argomenti compresi) confermando un format tanto criticato quanto vincente, perlomeno alle nostre latitudini. Inutile lamentarsi di Cameron Diaz e dei suoi ruoli sempre leggeri, sono pronta a scommettere che se domani dovesse cimentarsi in un melodramma vi sarebbe la fila di persone con il muso lungo.
Siete quindi avvisati: in questa sala la risata è quella che vi aspettate e… potrebbe sorprendervi :)
Vissia Menza
Ennio Flaiano amava ricordare che “Il cinema è l’unica forma d’arte nella quale le opere si muovono e lo spettatore rimane immobile.”, ed è Vissia ad accompagnarci con passione e sensibilità nelle mille sfaccettature di un’arte in movimento. Ma non solo. Una guida tout court, competente e preparata, amante della bellezza, che scrive con il cuore e trasforma le emozioni in parole. Dal cinema alla pittura, con un occhio vigile per il teatro e la letteratura, V. ci costringe, piacevolmente, a correre per ammirare un’ottima pellicola o una mostra imperdibile, uno spettacolo brillante o un buon libro. Lasciarsi trasportare nelle sue recensioni è davvero facile, perdersi una proiezione da lei consigliata dovrebbe essere proibito dal codice penale. Se qualcuno le chiede: ma tu da che parte stai? La sua risposta è una sola: “io sto con Spok, adoro l’Enterprise e sono fan di Star Trek”
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