A giudicare dal numero di volte in cui è citato negli articoli e sui siti di settore, devo essere uno dei pochi appassionati di gialli-noir-thriller a non adorare Deaver. L’ho letto, eh, e non posso disconoscere la grandezza dell’autore e il successo di alcune sue saghe, prima fra tutte quella di Lincoln Rhyme (un personaggio memorabile). Ma non è mai scattata quella scintilla che mi porta a scuotere le serrande di una libreria se apre con 4 minuti di ritardo nel giorno in cui è prevista l’uscita di un romanzo che sto attendendo con impazienza.
Mi rendo conto di passare per spocchiosetto ma devo confessarlo: affronto sempre la lettura di Deaver con un po’ di sufficienza, come se in fondo sapessi già perfettamente cosa devo aspettarmi.
L’onestà intellettuale mi impone di scriverlo chiaro e tondo: “October list” mi ha decisamente sorpreso.
Sebbene il meccanismo narrativo non sia del tutto nuovo, anche se decisamente più utilizzato nelle pellicole cinematografiche, l’idea di scrivere un thriller totalmente al contrario, con il finale nelle prime pagine e una regressione capitolo dopo capitolo fino alle origini della vicenda è divertente (anzi, Deavertente). Se può lasciare perplessi nelle sue prime cento pagine, col tempo – e con l’andar delle pagine – subentra una chiave di lettura nuova che si posiziona a metà fra “beh, certamente una lettura diversa (anzi, Deaversa)” e “Come cavolo se ne tirerà fuori nel finale?”. Sono pensieri condivisibili: la trama presuppone necessariamente una minima collaborazione del lettore ed il finale, credibile e davvero efficace, non fa rimpiangere il tempo dedicato al romanzo.
Complessivamente, quindi, si tratta di un libro che mi sento serenamente di consigliare. Non una lettura epocale, ovviamente, ma questo nessuno se lo deve aspettare dall’autore americano. Ma tutto sommato un ottimo thriller, capace di sorprendere ed accompagnato da una serie di fotografie scattate dallo scrittore che dimostrano anche una certa sensibilità iconografica.
Insomma, in una parola, un ottimo diversivo. Anzi, Deaversivo.
Alfonso d’Agostino
P.S. Deaver è fra i giallisti indagatori protagonisti di quel piccolo gioiello che è “Assassinio in liberia”. Lo trovate recensito qui: http://www.masedomani.com/2012/05/17/recensione-romanzo-assassinio-in-libreria-di-lello-gurrado/
SCHEDA LIBRO
Titolo: October list
Autore: Jeffery Deaver
Editore: Rizzoli
Collana: Rizzoli Best
Codice ISBN: 978-8817074193
Pagine: 358
Acquisto: Amazon
Dici Alfonso e pensi alla sua amata Triestina, alla sua biblioteca (rigorosamente ordinata per case editrici) che cresce a vista d’occhio, alla Moleskine rossa sempre in mano e alla adorata Nikon con la quale cattura scorci di quotidianità, possibilmente tenendo il corpo macchina in bizzarre posizioni, che vengono premiati ma non pensiate di venirlo a sapere. Se non vi risponde al telefono probabilmente ha avuto uno dei tanti imprevisti che riuscirà a tramutare in un esilarante racconto di “Viva la sfiga!”. Perché lui ha ironia da vendere ed un vocabolario che va controcorrente in questo mondo dominato dagli sms e dagli acronimi indecifrabili. Decisamente il più polivalente di tutti noi dato che è… il nostro (e non solo) Blogger senior che con il suo alfonso76.com ha fatto entrare la blog-o-sfera nella nostra quotidianità.
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