Hazel (Shailene Woodley) e Augustus (Ansel Elgort) si scontrano un pomeriggio qualunque in un corridoio, si conoscono a un gruppo di sostegno, si piacciono ogni giorno sempre di più, si innamorano ad Amsterdam e, loro malgrado, alla fine si devono separare. La storia tra i due ragazzi, fin dalle prime battute è contraddistinta da un elemento dirompente: sono dei combattenti, (con)vivono con lo spettro della morte e hanno una forza granitica, si preoccupano per chi dovrà metabolizzare il lutto e nel mentre non rinunciano a vivere intensamente.
“Colpa delle Stelle” è tratto dall’omonimo romanzo di John Green che ha ammaliato milioni di lettori e, dopo aver fatto versare copiose lacrime in patria, arriva oggi nelle sale italiane. Forte di un impianto sempre più comune negli ultimi anni, la tragedia, la pellicola ha tutti gli elementi per una serata all’insegna delle emozioni grazie a due protagonisti giovani, carini, innamorati, ma terribilmente sfortunati.
“Colpa delle stelle” si apre come una deboluccia commedia romantica per giovanissimi e si chiude come un efficace film drammatico made in USA che fa leva su amore, famiglia e soprattutto sulla vita, meravigliosa e ricca, da godere sino alla fine perché tutto può svanire in soffio. Ingredienti che funzionano benissimo sia oltre oceano sia nel Mare Nostrum. La storia cresce mentre scorre e diviene più godibile quando subentra lo scontro tra sogni e realtà, che smorza i toni e li rende più seri, ma anche più interessanti e meno inverosimili.
Malgrado soffra di qualche minuto di troppo – e di un Willem Dafoe divertente ma sopra le righe rispetto al resto del cast – il film ha tutti i presupposti per far presa anche sul nostrano mondo teen: l’attaccamento all’amore e alla vita di Hazel e Augustus è coinvolgente e contagioso quanto basta per far sognare e far scorrere un fiume di lacrime soprattutto tra il gentil sesso in sala.
Personalmente, ho difficoltà ad apprezzare le pellicole dedicate allo strazio di bambini o adolescenti strappati alla vita da malattie tremende e crudeli che non guardano in faccia nessuno. Ci sono dolori che preferisco non vedere su grande schermo, per quella scia fittizia che palesa la componente speculativa tipica di ogni prodotto per il pubblico. Ciò non toglie che sporadicamente incontri opere con un taglio più incisivo di altre, in grado di emozionarmi e non irritarmi (ancora è vivo il ricordo di “The Broken Circle Breakdown”). Purtroppo “Colpa delle Stelle” non ha avuto il medesimo effetto dirompente sul mio io.
Mettiamola così: il film non vi turberà il sonno. In base al vostro vissuto vi innamorerete o soffrirete con i giovani protagonisti. La storia rimane ben lontana delle tragedie in stile “I Miserabili”, quindi provate e poi… lasciate un commento ;)
Vissia Menza
Ennio Flaiano amava ricordare che “Il cinema è l’unica forma d’arte nella quale le opere si muovono e lo spettatore rimane immobile.”, ed è Vissia ad accompagnarci con passione e sensibilità nelle mille sfaccettature di un’arte in movimento. Ma non solo. Una guida tout court, competente e preparata, amante della bellezza, che scrive con il cuore e trasforma le emozioni in parole. Dal cinema alla pittura, con un occhio vigile per il teatro e la letteratura, V. ci costringe, piacevolmente, a correre per ammirare un’ottima pellicola o una mostra imperdibile, uno spettacolo brillante o un buon libro. Lasciarsi trasportare nelle sue recensioni è davvero facile, perdersi una proiezione da lei consigliata dovrebbe essere proibito dal codice penale. Se qualcuno le chiede: ma tu da che parte stai? La sua risposta è una sola: “io sto con Spok, adoro l’Enterprise e sono fan di Star Trek”
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