App per giocare: Bubble Witch Saga 2

Dopo essere rimasto inchiodato nel maledettissimo livello 59 per più di una giornata, lo posso affermare con certezza: Bubble Witch crea una dipendenza che, in una immaginaria scala di valori, posizionerei solo un gradino sotto la “sigaretta dopo il caffè” per i fumatori.

Avrei dovuto immaginarlo subito dopo aver aperto la app: lo schermo arancione ed il logo di King – la software house produttrice del gioco – sono gli stessi di Candy Crush, e mi hanno immediatamente riportato a notti insonni passate a cercare di far deflagrare una pralina di cioccolato. E invece ci son cascato in pieno, cedendo ancora una volta al fascino videoludico di un gioco che promette divertimento senza pensieri e che produce, al contrario, una sorta di piccola isteria potenzialmente dannosa per il vicinato.

Ma come comprendere se siete effettivamente caduti nella rete della fascinosa streghetta e delle bolle da lanciare sullo schermo per associarle in base al colore e farle scomparire dal vostro tablet?  Facile, con il nostro “Test del grado di dipendenza da Bubble Witch“! Rispondete con sincerità e con un semplice si/no alle domande che seguono.

1. Negli ultimi tre giorni, avete pronunciato almeno due volte la fatidica frase “Ancora una partita e poi smetto”, salvo continuare a giocare ed accorgervi con una occhiata distratta allo specchio che nel frattempo erano spuntate le prime rughe ed i primi fili bianchi tra i capelli?

2. Durante il gioco, avete mentalmente aderito ad una teoria cospirazionista in base alla quale i colori delle bolle non sono affatto casuali ma attentamente studiati dalla loggia dei programmatori per farvi impazzire / farvi acquistare caterve di lingotti d’oro / costringervi a pregare tutto il Pantheon celtico e quello greco, divinità minori incluse?

3. Avete guardato il/la coniuge con trasporto e occhi da labrador, pronunciando la frase “Mi provi a passare questo livello?” con lo stesso trasporto con cui normalmente osservate “Quanto è bello questo anello di Damiani?” o “E se stasera buttassimo una occhiata alla finale di Champions League”?

4. Avete già valutato con sufficienza mista a tracotanza i progressi di un vostro amico nella successione degli schemi, godendovi tronfi quel senso di superiorità che deriva dall’aver superato un livello in cui sono inchiodati contatti Facebook che normalmente non cagate neppure di striscio?

5. Avete elemosinato l’invio di una vita via sms, telefono, viva voce, lettera in posta prioritaria, cartolina postale, piccione volante, mail, urlo dalla finestra, messaggio in una bottiglia lanciata in pieno Adriatico, forum pubblici e privati, siti specializzati, inserzioni pubblicitarie su quotidiani locali, striscioni trainati da un Cessna, tatuaggi sulla scapola, codice morse e magliette promozionali stampate all’uopo?

6. Avete mai impostato la sveglia del cellulare o il timer del microonde in modo da farli suonare in perfetto sincronismo con la scadenza del conto alla rovescia tramite cui potrete nuovamente ottenere la possibilità di sparare bolle colorate?

Se avete risposto SI a tutte e sei le domande, resta un solo quesito: cosa ci fate qui con il browser aperto e le ditina lontane dal gioco touch più invasivo dell’ultimo semestre?

Se invece non ci avete ancora provato, beh, Bubble Witch è scaricabile gratuitamente dall’App Store cliccando qui sotto.


Alfonso d’Agostino

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