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Ieri era il 1° agosto,  festa nazionale in Svizzera e data che segna da sempre il final countdown: mancano oramai solo  c i n q u e giorni al via. Il Festival del film di Locarno sta mettendo a punto gli ultimi dettagli prima di alzare il sipario sull’edizione 2014 di una kermesse che quest’anno si prospetta varia, colorata e ricca.

Varia è l’offerta a partire dalla storica retrospettiva che quest’anno prevede una programmazione non dedicata a uno specifico padre del cinema o ad un tema, bensì punta i riflettori sull’italiana Titanus. Casa rimasta nella storia per le sue scelte, per i film che ci ha regalato, per gli autori che ha supportato e reso grandi, tra cui, solo per fare un esempio, il maestro del brivido tricolore, Dario Argento, che sarà in città, con il suo film di debutto “L’uccello dalle piume di cristallo” (1970).

Dario Argento © Festival del film Locarno

Dario Argento © Festival del film Locarno

Questo è un festival vario anche per il suo concorso che, come da tradizione, affianca giovani promesse del panorama internazionale (tra le scoperte delle precedenti edizioni attendiamo con ansia Alex Ross Perry) a cineasti più consolidati e conosciuti al pubblico di Locarno (tra i ritorni eccellenti, spicca quello di Andrea Štaka, autrice di “Das Freulein”, Pardo d’oro 2006).

E poi, la kermesse è varia e colorata per i Paesi di provenienza degli autori che sfideranno i padroni di casa nell’aggiudicarsi il prestigioso Pardo (l’Italia, la Russia, gli Stati Uniti e la Francia, ma anche il Sud America e la Corea), e per gli spaccati di vita mostrati con opere talvolta di finzione, altre volte con veri e propri documentari. Perché questo 67° Festival è tra quelli che, nel segno dell’innovazione, hanno deciso di rimuovere la separazione tra documentario e finzione, sempre più spesso fianco a fianco nei   contesti cinematografici internazionali più prestigiosi.

Agnes Varda © Festival del film Locarno

Agnes Varda © Festival del film Locarno

Come accennato in apertura, oltre che varia nell’offerta di anteprime cinematografiche, quest’anno la manifestazione è anche ricca: molti e illustri sono gli ospiti che renderanno emozionanti le sere in Piazza Grande e i pomeriggi, occasione unica e rara per incontrare, vedere, ascoltare e – perché no – fare qualche domanda a vere stelle del cinema. A patire, infatti, dal film inaugurale, “Lucy” che porterà a Locarno Luc Besson, durante il Festival vedremo sfilare Mia Farrow (che due giorni dopo riceverà il Leopard Club Award), Agnès Varda (Pardo d’onore Swisscom), Víctor Erice e Jean-Pierre Léaud (entrambi Pardo alla carriera), Olivier Assayas, Melanie Griffith (che accompagnerà un cortometraggio) e Juliette Binoche (Excellence Award Moët & Chandon) sino al Ferragosto, giorno in cui il Maestro Roman Polanski terrà una masterclass aperta al pubblico prima di essere l’Ospite d’Onore della serata.

Un Festival che non viene quindi meno ai principi che l’hanno contraddistinto nelle decadi: fucina di talenti, un pizzico intellettuale, sempre sperimentale, evento coinvolgente, esperienza intensa per la gente. Non stupisce quindi che anche quest’anno, al fianco della programmazione in Piazza, sarà ri-proposta la neonata sezione Signs of Life, all’insegna della scoperta delle “nuove frontiere del cinema, tra nuove forme narrative e innovazione del linguaggio”(cit.).

Il poster del Festival

E noi ci ripetiamo oramai come un disco interrotto di stare calmi perché mancano solo cinque giorni, centoventi ore all’alba del 6 agosto, momento in cui inizierà la sfida e il Festival cercherà di  s t u p i r e  il suo pubblico.

Vissia Menza

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