Il senso dell’orientamento e la cartografia antica

Oggi siamo abituati a guardare mappe e planisferi con il nord in alto, l’Italia che prende la forma di uno stivale, la Norvegia lassù – si sale come si sale in montagna, ecco perché fa freddo – e l’Africa qui in basso.

Eppure, che ci crediate o no, c’è stato un tempo (ed anche particolarmente lungo) in cui le mappe erano disegnate in maniera differente. A mero titolo di esempio, vi mostrerò questa mappa qui:

E’ conservata in Inghilterra, misura la bellezza di un metro e mezzo di diametro ed è stata disegnata su pelle di vitello da Richard di Haldingham fra il 1276 e il 1283. Contiene un sacco di curiosità: basata come è sulle scarse nozioni geografiche del tempo, fu abbellita da una serie di interpretazioni bibliche o mitologiche, arrivando a rappresentare popoli giganti e genti pigmee, satiri, centauri.

Non manca neppure l’unicorno

Gli inglesi, che in queste cose ci sanno fare, hanno creato un sito web in cui è possibile navigare la mappa e le sue particolarità: è magnifico, vi assicuro qualche minuto di purissimo divertimento. Lo trovate qui: http://www.themappamundi.co.uk/mappa-mundi/

Se cercate le città, e farlo è inevitabile guardando una mappa, vi accorgerete che Roma è in basso e Gerusalemme invece è nella parte superiore. Esatto, come da premessa, la mappa non risporta il nord in alto, lasciando all’est il compito di regalarci il principale punto di riferimento. Si raccoglie così, oltre alla centralità della Terra Santa, una abitudine dei secoli precedenti: il Sole in fondo sorge ad est, ed utilizzarlo come puntamento ha un suo senso.

Credete che non ci sia più alcun riferimento a quel modo curioso di tracciare le mappe? Beh, da un punto di vista strettamente cartografico avete ragione voi, ma quante volte vi è capitato di riferirvi al vostro “senso dell’orientamento”? Orientamento, Oriente, Est. Esatto, deriva proprio da quelle mappe.

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