Lauren (Drew Barrymore) e Jim (Adam Sandler) sono due quarantenni, single, in debito d’amore, alle prese con figli che crescono in assenza (o assenteismo cronico) dell’altro genitore. Il loro primo appuntamento è un vero disastro: i due non si sopportano al punto di scappare a casa adducendo penose scuse ancor prima dell’antipasto. Ma il caso li farà ri-incontrare, finire in ferie nello stesso albergo e…condividere la medesima suite! Questa unione forzata farà immancabilmente emergere i punti in comune tra i due e smuoverà sentimenti ed emozioni assopite da tempo.
“Insieme per forza” è una commedia americana, allegramente romantica, con voglia di tirare su il morale ad un audience in cerca di svago. Nonostante, però, i protagonisti siano due campioni della risata a stelle e strisce, purtroppo il film fa calare la palpebra e sa troppo di già visto, già goduto, già sfruttato. Le situazioni, i dialoghi e le battute non brillano, non frizzano, non esplodono mai. A nulla quindi serve avere una coppia di attori che è alla terza collaborazione o ritrovare dietro la macchina da presa il regista Frank Coraci, che li ha già diretti in passato.
Non c’è volgarità – sia chiaro – né si scivola in una risata crassa, il problema pare essere l’assenza di evoluzione rispetto al passato, quella pedissequa riproposizione delle gag che Sandler sfoggia da oramai troppo tempo, che gli hanno fruttato indubbie soddisfazioni e successi al botteghino, ma che ora sono superate e pronte per un cassetto ricolmo di naftalina in cui rimanere per le prossime decadi. Non appare, infatti, sufficiente il fatto che questo film, coerentemente con l’età anagrafica del cast, rifletta le peripezie amorose non più di giovani appena entrati nell’età adulta, bensì di maturi quarantenni alle prese con la prole e la ricerca di un nuovo equilibrio. La famiglia allargata, i genitori con l’infantilismo di ritorno, preadolescenti scaltri e scavezzacollo ma più presenti di coloro che dovrebbero essere i “grandi”, Adam Sandler ce li ha proposti più e più volte.
Qui siamo lontani dalle frizzanti pellicole che si sono imposte nella memoria collettiva per le fresche gag. Nulla possono dire o fare i due attori per riuscire a rendere memorabile questa commedia. Poi c’è quella tribù di ragazzini ai limiti del fastidioso, per quando incarnino stereotipi in cui dubito si rivedano i giovani spettatori o i rispettivi genitori. E a ciò si aggiunge che non affiorano mai né poesia né una morale forte, come invece è capitato a suo tempo.
In “Insieme per forza” l’irriverenza sbarazzina lascia spazio al romanticismo per grandi e piccini, rinunciando a quel punto di forza che fece la fortuna dei suoi autori negli anni ’90/ 2000. Quel che rimane è un innocuo film-fotocopia dall’ottima confezione, un buon intrattenimento casalingo perfetto per quelle serate in cui la compagnia di una montagna di panni da stirare è impossibile da evitare. Senza infamia e senza lode.
Vissia Menza
Ennio Flaiano amava ricordare che “Il cinema è l’unica forma d’arte nella quale le opere si muovono e lo spettatore rimane immobile.”, ed è Vissia ad accompagnarci con passione e sensibilità nelle mille sfaccettature di un’arte in movimento. Ma non solo. Una guida tout court, competente e preparata, amante della bellezza, che scrive con il cuore e trasforma le emozioni in parole. Dal cinema alla pittura, con un occhio vigile per il teatro e la letteratura, V. ci costringe, piacevolmente, a correre per ammirare un’ottima pellicola o una mostra imperdibile, uno spettacolo brillante o un buon libro. Lasciarsi trasportare nelle sue recensioni è davvero facile, perdersi una proiezione da lei consigliata dovrebbe essere proibito dal codice penale. Se qualcuno le chiede: ma tu da che parte stai? La sua risposta è una sola: “io sto con Spok, adoro l’Enterprise e sono fan di Star Trek”
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