Ancora una volta, devo essere grato a Sellerio; in questa occasione però il sentimento di pura gratitudine non deriva (solo) dalla pubblicazione di un gran bel libro, ma anche dall’avermi tolto da un grave imbarazzo. In occasione dei Mondiali di Brasile, avevo pianificato un post sui libri calcistici irrinunciabili, e nell’analizzare il settore sport della mia libreria mi ero reso conto di quale impresa titanica stessi per affrontare: ho una bibliografia essenziale, certamente non completa, ma la selezione rischiava di essere comunque complicata.
Con “La partita di pallone. Storie di calcio”, a cura di Laura Grandi e Stefano Tettamanti, Sellerio ci regala un sunto della letteratura sportiva sul gioco più praticato del pianeta, e riesce nella sua missione di dimostrazione dei legami fra la parola scritta ed il dribbling, la punteggiatura ed il tiro al volo, idee e tuffi plastici a deviare in corner.
L’operazione riesce ottimamente grazie ad una suddivisione non scolastica in capitoli tematici e, naturalmente, grazie alla “convocazione” di 27 grandi scrittori contemporanei che abbiano dedicato pensieri e righe al mondo del pallone, alla biografia di calciatori illustri, alle emozioni suscitate dalla sfera rotolante. Sono voci diverse ed insieme coerenti, profondamente vicine a noi, mai noiose o banali e soprattutto non ripetitive. Così, come è vero che un buona squadra di calcio è in grado di produrre uno sviluppo di gioco credibile solo esaltando le caratteristiche di ognuno dei suoi protagonisti in un sistema che li renda tutti importanti, così non sarebbe possibile eliminare alcuna delle pagine selezionate.
Ci facciamo cullare da Vladimir Dimitijevic e Vasco Pratolini, sedurre da Camilo José Cela e Vittorio Sermonti, intrigare dai giallisti Manuel Vàzquez Montalbàn e Maurizio de Giovanni; sorridiamo con Nick Hornby e sogniamo con Osvaldo Soriano, torniamo al magico 1982 con Davide Enia e adoriamo ogni riga di Gianni Brera in aperta polemica con Rivera, ritorniamo con piacere al bancone della locanda sportiva di Stefano Benni.
E’ una antologia immancabile che ha il pregio ulteriore di suscitare il desiderio di andare oltre, e allora eccoci a segnare sulla Moleskine i libri da cui sono tratti spezzoni comici, romantici, emozionanti e via, pronti per approdare in libreria a cercarne l’origine.
Non era semplice, credetemi, riunire in un solo volume lezioni di giornalismo e purissima narrativa senza dare una – anche minima – percezione di stucchevolezza. Allo stesso modo, non era facile intessere una tela di passione per lo sport e vera letteratura. “La partita di pallone” funziona, funziona maledettamente bene.
Dici Alfonso e pensi alla sua amata Triestina, alla sua biblioteca (rigorosamente ordinata per case editrici) che cresce a vista d’occhio, alla Moleskine rossa sempre in mano e alla adorata Nikon con la quale cattura scorci di quotidianità, possibilmente tenendo il corpo macchina in bizzarre posizioni, che vengono premiati ma non pensiate di venirlo a sapere. Se non vi risponde al telefono probabilmente ha avuto uno dei tanti imprevisti che riuscirà a tramutare in un esilarante racconto di “Viva la sfiga!”. Perché lui ha ironia da vendere ed un vocabolario che va controcorrente in questo mondo dominato dagli sms e dagli acronimi indecifrabili. Decisamente il più polivalente di tutti noi dato che è… il nostro (e non solo) Blogger senior che con il suo alfonso76.com ha fatto entrare la blog-o-sfera nella nostra quotidianità.