Carlo Lucarelli è abituato a farci viaggiare: nel tempo, con le serie televisive dedicate ai misteri d’Italia, ed anche nello spazio, con ambientazioni romanzesche sempre piuttosto originali.
Ne è passata di acqua sotto i ponti dal suo esordio con un trittico di ambientazione storica di pieno Ventennio! A distanza di qualche anno da “L’ottava vibrazione”, romanzo che si spingeva ancora più indietro nel tempo, Lucarelli ci conduce nuovamente in Africa con “Albergo Italia”, sua ultima fatica letteraria.
Ancora Eritrea, dunque, ma questa volta è l’aria rarefatta di Asmara a rendere difficoltosa, unitamente al caldo africano, la respirazione stessa del capitano Colaprico, carabiniere inviato nella colonia italiana dopo aver cercato di indagare sulla “maffia” siciliana ed essere stato rimosso dall’incarico, in una anticipazione di inizio Novecento di tante situazioni che hanno segnato la storia del nostro bellissimo e sfortunato paese.
Colaprico si troverà ad indagare su un omicidio avvenuto nell’Albergo Italia, moderna struttura che dovrebbe cantare la grandezza italica in terra d’Africa ma che finisce per rappresentarne, nel tragico episodio, le bassezze; al suo fianco lo splendido Ogba, membro dell’esercito locale poi inserito nella compagnia dei Carabinieri d’Africa, che gli fa da aiutante e che si dimostra incredibilmente deduttivo, attento, fedele.
Sembra il classico omicidio “da stanza chiusa” di Conan-doyliana memoria (e gli omaggi indirizzati al creatore di Sherlock Holmes non mancano…), ma si tratta soprattutto di un buon giallo, forse leggermente sottotono rispetto ad altre prove d’autore di Lucarelli ma certamente godibile in spiaggia o spalmati sotto un ventilatore. Convincono l’atmosfera e la relazione fra i due protagonisti e investigatori, forse un po’ meno la caratterizzazione dei personaggi di contorno, ma per una narrazione solida e senza eccessive pretese si può accettare.
Il romanzo è stato realizzato in collaborazione con l’Ente editoriale dell’Arma dei Carabinieri, nell’ambito di una serie di iniziative che festeggiano il Bicentenario della fondazione. Il capitano Colaprico rappresenta quindi un omaggio all’idea stessa di carabiniere: ha intuito, prontezza di riflessi e – soprattutto – una integrità (appunto) di altri tempi.
Se la serie dovesse proseguire – e la bella figura di Ogba mi fa tanto sperare che sia così – avremo dunque un ulteriore motivo per essere grati alla Benemerita: motivo certamente meno rilevante del ringraziamento da spendere per una preziosa, oscura e quotidiana opera, ma altrettanto sentito.
Alfonso d’Agostino
Scheda libro
Titolo: Albergo Italia
Autore: Carlo Lucarelli
Editore: Einaudi
Collana: Stile libero big
Data di pubblicazione: giugno 2014
Pagine: 128
ISBN: 9788806220365
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Dici Alfonso e pensi alla sua amata Triestina, alla sua biblioteca (rigorosamente ordinata per case editrici) che cresce a vista d’occhio, alla Moleskine rossa sempre in mano e alla adorata Nikon con la quale cattura scorci di quotidianità, possibilmente tenendo il corpo macchina in bizzarre posizioni, che vengono premiati ma non pensiate di venirlo a sapere. Se non vi risponde al telefono probabilmente ha avuto uno dei tanti imprevisti che riuscirà a tramutare in un esilarante racconto di “Viva la sfiga!”. Perché lui ha ironia da vendere ed un vocabolario che va controcorrente in questo mondo dominato dagli sms e dagli acronimi indecifrabili. Decisamente il più polivalente di tutti noi dato che è… il nostro (e non solo) Blogger senior che con il suo alfonso76.com ha fatto entrare la blog-o-sfera nella nostra quotidianità.
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