Ad ogni nuova stagione cinematografica inciampo in una pellicola che passerà agli annali come l’inspiegabile successo dell’anno, per lo meno ai miei occhi. Il tempo scorre, i lustri cambiano, la crisi economica è sempre più tragica, ma questo evento, con precisione degna di un orologio svizzero, capita puntualmente. E così, anche in questa estate dal clima bizzarro, l’opera senza senso si è palesata.
Presentato con tutti gli onori, degni di un film che sbanca al botteghino, “Instructions not included” sta per invadere i nostri cinema dopo aver sbaragliato la concorrenza di casa e dei cinema dell’esigentissimo Nord America, dove ha incassato 50 milioni di Dollari a fronte dei 5 spesi per la realizzazione. Quindi, approdare sulle coste del caldo Mar Mediterraneo, agi occhi dei produttori deve essere apparsa meta logica e auspicabile. E noialtri, accorsi in sala, in effetti, puntavamo molto su ciò che ci accomuna ai calienti messicani (clima e voglia di festa) per farci qualche risata.
“Instructions not included” si apre come una commedia tragi-comica: uno scapolo impenitente, una mattina, si ritrova in casa una bimba, un angioletto di soli pochi mesi con una mamma che si è dileguata nel nulla. Valentin è il nostro eroe alle prese con pannolini, scritte sui muri e istinti d’amore. L’uomo, infatti, prima rincorre la madre biologica della piccola recandosi (a piedi!) sino a Los Angeles poi, nonostante non la trovi, si stabilisce in città grazie ad un lavoro inatteso e molto ben remunerato, e alla fine crea un rapporto di amore, gioco, e affiatamento senza precedenti con la figlia. Ma, come prevedibile, mamma si rifarà viva e i problemi saranno un fiume in piena.
Lo ammetto, Eugenio Derbez ha fatto bene i compiti. Le gag sono quelle della commedia per famiglie a cui ci hanno tanto abituati proprio quegli Americani che hanno decretato il successo di un film su cui non molti avevano puntato, nonostante in patria il regista/ protagonista/ co-sceneggiatore sia una affermata celebrità.
“Instructions not included” è ricco, ricchissimo, sovrabbondante di avvenimenti. Sicuramente lo sbadiglio non troverà spazio. L’intento – dichiarato dallo stesso autore – era proprio quello di intrattenere un vasto pubblico rendendo l’esperienza memorabile: facendolo ridere, pensare, intristirsi e, perché no, anche piangere. Le situazioni dovevano essere tutte normali, solo così le persone si sarebbero, infatti, immedesimate ed emozionate.
Derbez pare aver colpito nel segno. Nord e Centro America è andato al tappeto e ora tocca al Vecchio Continente. Come finirà? Tra pochi giorni lo sapremo! Nel mentre, suggerirei questa storia ai nostalgici. A coloro che amavano le telenovelas venezuelane e, in generale, le opere corredate da dialoghi “passionali”, tanti intrighi, scambi e mille sofferenze incorniciate da una costante luce dorata, ovattata, quasi sbiadita. Non parlo quindi delle signore un po’ agée che rimpiangono lo strazio provato con melodrammi del calibro di “Love Story” o “Come eravamo”, ma degli afficionados degli amori in salsa soap, ricchi di sfortunati eventi, con messaggi semplici (quali l’importanza della famiglia, della felicità, della figura genitoriale, etc.), che si chiudono con melensa e poco realistica speranza.
Il mio consiglio è di informarvi, leggere, ascoltare, confrontarvi, e solo dopo attenta meditazione scegliere questa pellicola… chissà, magari, sarete ripagati :)
Vissia Menza
Ennio Flaiano amava ricordare che “Il cinema è l’unica forma d’arte nella quale le opere si muovono e lo spettatore rimane immobile.”, ed è Vissia ad accompagnarci con passione e sensibilità nelle mille sfaccettature di un’arte in movimento. Ma non solo. Una guida tout court, competente e preparata, amante della bellezza, che scrive con il cuore e trasforma le emozioni in parole. Dal cinema alla pittura, con un occhio vigile per il teatro e la letteratura, V. ci costringe, piacevolmente, a correre per ammirare un’ottima pellicola o una mostra imperdibile, uno spettacolo brillante o un buon libro. Lasciarsi trasportare nelle sue recensioni è davvero facile, perdersi una proiezione da lei consigliata dovrebbe essere proibito dal codice penale. Se qualcuno le chiede: ma tu da che parte stai? La sua risposta è una sola: “io sto con Spok, adoro l’Enterprise e sono fan di Star Trek”
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