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“Il secondo momento migliore”, romanzo di Valentina Camerini edito da Feltrinelli, è un libro che si legge con la testa e con il cuore.

Con la testa, perché Valentina è, con tutta evidenza, una grande lettrice prima ancora che un’ottima scrittrice: la storia di Alberto e del suo amico Emilio – nata sui banchi di scuola ed in continua, meravigliosa evoluzione –  è accompagnata da una serie di citazioni (verrebbe da dire “omaggi”) che spaziano da Dave Eggers a Lansdale, dai gialli psicosociali di Mankell all’umorismo irresistibile di Bill Bryson. E non si tratta di puro manierismo né di facile giogioneria: i richiami sono del tutto funzionali alla trama e alla caratterizzazione di un protagonista/voce narrante tra i più convincenti della narrativa italiana degli ultimi anni.

Ma “Il secondo momento migliore” si legge anche, forse soprattutto, con il cuore. Non so se sia un metodo di giudizio certificato dagli accademici, ma in genere mi accorgo di essere davanti ad un buon testo quando a. entro in regime di empatia assoluta con i personaggi, b. passo attraverso una larga gamma di emozioni durante la lettura e c. mi rendo conto che, di pagina in pagina, è passata l’una di notte e abbandonare il testo mi provoca un sottile dispiacere.

Ecco, il romanzo di Valentina Camerini è il risultato dell’equazione a. + b. + c.: ho sofferto per il sottile senso di inadeguatezza verso il mondo vissuto da Alberto, ho invidiato il racconto dell’amicizia con Emilio, mi sono lasciato trascinare da amare riflessioni sulla dissoluzione dei nuclei familiari, ho ripercorso gli anni dell’innamoramento per la scrittura. Ho persino deglutito come si fa quando hai un groppo un gola nel momento più drammatico del libro, con un senso di sottile dolore che scavava nel petto.

Ieri stavo leggendo le tracce di italiano della prima prova scritta per la maturità 2014. Mi ha convinto (e molto) l’invito alla redazione di un saggio breve sul dono, argomento accompagnato – oltre che da tre quadri meravigliosi – da frammenti di splendida letteratura. Ci sono delle righe di Enzo Bianchi che identificano la differenza fra “dare” e “donare”. Terminata la lettura del romanzo, ho pensato che Valentina non ha “dato” un libro alla stampa: ha donato un pezzetto di se stessa al lettore, e sono certo che meriti, da parte di un suo lettore, un ringraziamento.

Scheda libro
Titolo: Il secondo momento migliore
Autore: Valentina Camerini
Editore: Feltrinelli
Collana: I Narratori
Anno di pubblicazione: 2014
Pagine: 275
ISBN: 9788807030956

E noi? Abbiamo avuto la fortuna di vivere un “secondo momento migliore” che ha riportato la nostra vita in carreggiata? Raccontacelo con l’hashtag #ilmiomomentomigliore in una campagna social a cura di SOCIALMEDIAHOLIC