Remake del thriller “Point Blank”, il film di Chang parte alla grande. Ancor prima dei titoli di testa veniamo trascinati in una caccia all’uomo che finisce in un ospedale con il protagonista in fin di vita e una giovane coppia di medici alle prese coi primi guai. Per buona parte della fase iniziale sarà difficile comprendere sino in fondo gli assetti giacché, come ben ci anticipa il titolo, tutti sono il target di qualcuno, quindi chi sia davvero il cattivo e chi il buono sarà una delle tante scoperte che farete solo non perdendovi gli inseguimenti. Tranquilli, non è necessario armarsi di carta e penna per gli appunti. Tutto è lineare, avvincente e non vi sfinirà.
Come piace in quel delle terre di corea, la scena è spesso notturna e fradicia, il sangue scorre copioso e i bossoli non vengono lesinati. Ovviamente non mancano le botte da orbi: data la tradizione di quei luoghi nel praticare arti marziali, ci saremmo stupiti se il protagonista non fosse stato un mago nel mettere efficacemente KO il nemico. E, in effetti, JUNG Yeo-hoon si rivela una vera e propria macchina da guerra che ci fa temere sia la versione asiatica e molto moderna di Terminator con tanto di nano-macchine nelle vene.
La trama, più o meno, è la seguente: i buoni abbondano ma vengono bilanciati da un esercito di persone con la coscienza non proprio linda. Il denaro si rivela essere ancora un ottimo deterrente. Yeo-hoon le prende e le da sino a quando non riesce a comprendere cosa sia successo qualche sera prima quando, mentre ritirava alcuni documenti in una corporation, è inciampato in un cadavere, è stato inseguito da alcuni sconosciuti determinati ad elimanrlo, ed è divenuto il ricercato numero 1 di tutti i dipartimenti di polizia. A questo elenco dobbiamo aggiungere un misterioso uomo incappucciato e un medico tanto arrabbiato quanto terrorizzato. Di più non vi dico perché il film è il classico noir ricco di cazzotti, adrenalinico, con colpi di scena sin dopo i titoli di coda (siete avvisati, dovete rimanere in sala fino all’ultimo secondo!).
Chang si rivela abile nella direzione di un action. L’enorme bagaglio video-musicale pare agevolarlo nel rendere scorrevoli le 36 ore di caccia al mercenario, propendendo per prestare molta attenzione alla fotografia, ai dettagli e alla scelta del cast, pregi oggigiorno sempre più rari. Tutto è patinato, lurido, oscuro e… funziona, compresa la durata che con qualche minuto in più sarebbe stata eccessiva. La trama è, infatti, talmente fitta che se trascinata per ore, avrebbe stremato il pubblico. La domanda a questo punto è solo una: questa “follia di mezzanotte” da noi arriverà mai?
Vissia Menza
Ennio Flaiano amava ricordare che “Il cinema è l’unica forma d’arte nella quale le opere si muovono e lo spettatore rimane immobile.”, ed è Vissia ad accompagnarci con passione e sensibilità nelle mille sfaccettature di un’arte in movimento. Ma non solo. Una guida tout court, competente e preparata, amante della bellezza, che scrive con il cuore e trasforma le emozioni in parole. Dal cinema alla pittura, con un occhio vigile per il teatro e la letteratura, V. ci costringe, piacevolmente, a correre per ammirare un’ottima pellicola o una mostra imperdibile, uno spettacolo brillante o un buon libro. Lasciarsi trasportare nelle sue recensioni è davvero facile, perdersi una proiezione da lei consigliata dovrebbe essere proibito dal codice penale. Se qualcuno le chiede: ma tu da che parte stai? La sua risposta è una sola: “io sto con Spok, adoro l’Enterprise e sono fan di Star Trek”
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