Sophia Loren è a Cannes. La Signora del cinema, l’inimitabile icona di stile, la bellezza italiana per eccellenza, la donna regale nel portamento e splendida in barba all’età, si è concessa a noi. Mai oggetto di gossip, adorata in patria come all’estero, la signora gentile, disponibile e umile col suo pubblico, ieri era Palais des Festivals e la gente ha atteso quasi tre ore, distribuendosi su addirittura due piani (!!!) e surriscaldandosi come se fosse ad un derby calcistico, pur di vederla e ascoltarla. Nessun film poteva competere con la sua masterclass, con l’udire la storia di una incredibile carriera, con la possibilità di stare a pochi metri dall’attrice cresciuta a Pozzuoli che per prima ha recitato all’estero, ha vinto un Oscar, ha ricevuto ben 21 premi nel mondo per uno dei suoi film.
A sentirla parlare, passare da una lingua all’altra con disinvoltura, si avverte la sua energia, la sua passione e la sua riconoscenza nei confronti di una vita che le ha presentato numerose durissime prove ma le ha dato tanto. Ancora oggi la gratitudine è presente, Sophia Loren non dimentica chi l’ha aiutata, più volte sottolinea che se non avesse incontrato le persone giuste, professionalmente superiori alla media e umanamente con uno spessore (aggiungo io) raro al giorno d’oggi, la sua meravigliosa e folgorante carriera non ci sarebbe stata.
In un paio di ore, trascorse in un soffio, abbiamo ripercorso le tappe più importanti di un successo nato per caso. L’aspirante attrice, già ballerina e modella, che veniva costantemente rifiutata alle audizioni perché il suo naso era troppo importante, la sua bocca troppo grande e la sua timidezza troppo visibile, un giorno si ritrovò sul set del nuovo film di De Sica, a recitare uno dei ruoli che rimarranno nella storia del cinema, senza neppure fare un provino, solo perché qualcuno le diede fiducia. E De Sica non sbagliò: insieme lavorarono venti lunghi anni, ricchi d’incredibili successi che portarono la Loren, non ancora trentenne, a presiedere la giuria proprio del Festival di Cannes, poco dopo a vincere un Oscar e non essere presente in quel di Hollywood (talmente era convinta di svenire in ogni caso, quindi tanto valeva rimanere a casa) e a recitare al fianco dei più grandi attori e registi del cine-firmamento.
Chaplin la definì un violino che se suonato toccando le corde giuste poteva raggiungere livelli irraggiungibili, e beh… aveva ragione! Ancora oggi, ogni sua interpretazione è carica di un’energia rara, inimitabile, che ci porta a chiederle consigli e quale sia il suo segreto. E lei, ci ripete più volte che nella vita si deve credere in se stessi e quando si vuole qualcosa, esso deve essere l’unico pensiero della giornata, insomma la motivazione e le persone giuste fanno la differenza, e noi non possiamo che crederle.
Regalandoci aneddoti, come quello su Marlon Brando – incredibile attore, ma piuttosto scontroso sul set e con una vocina lontana dalla sua aitante presenza scenica- ; o ricordando l’imbarazzo provato in Spagna quando, giovanissima, le dissero di improvvisare un flamenco proprio sotto le finestre della più importante ballerina iberica; rivedendo scene epiche de L’Oro di Napoli, La Ciociara, El Cid e La Contessa di Hong Kong; e scoprendo come suonassero i suoi personaggi in francese (grazie al cielo il doppiaggio era suo); la sensazione è stata che un po’ di quella storia sia diventata anche nostra.
Senza barriere, senza divismo, Sophia Loren era difronte a noi, si è emozionata, ha strappato numerosi applausi e ci trasmesso un po’ della sua incredibile energia facendoci vivere un’esperienza che a lungo serberemo nel cuore. Merci Madame!
Vissia Menza
Ennio Flaiano amava ricordare che “Il cinema è l’unica forma d’arte nella quale le opere si muovono e lo spettatore rimane immobile.”, ed è Vissia ad accompagnarci con passione e sensibilità nelle mille sfaccettature di un’arte in movimento. Ma non solo. Una guida tout court, competente e preparata, amante della bellezza, che scrive con il cuore e trasforma le emozioni in parole. Dal cinema alla pittura, con un occhio vigile per il teatro e la letteratura, V. ci costringe, piacevolmente, a correre per ammirare un’ottima pellicola o una mostra imperdibile, uno spettacolo brillante o un buon libro. Lasciarsi trasportare nelle sue recensioni è davvero facile, perdersi una proiezione da lei consigliata dovrebbe essere proibito dal codice penale. Se qualcuno le chiede: ma tu da che parte stai? La sua risposta è una sola: “io sto con Spok, adoro l’Enterprise e sono fan di Star Trek”
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