Cannes è alle porte, ancora poche ore e l’edizione 2014 della kermesse prenderà il via. Oggi però parliamo di un film visto lo scorso anno che proprio in concomitanza con l’ouverture del Festival arriverà nelle nostre sale.
A volte vediamo opere che ci riempiono di entusiasmo e sentiamo l’urgenza di condividerle, troppa è l’energia per un solo uomo. Altre volte invece le pellicole s’insinuano sotto pelle, s’impossessano di noi, entrano nell’intimo e vogliamo serbare per un po’ le nostre emozioni da occhi estranei. È il caso di “Solo gli Amanti Sopravvivono”, un film sensuale che abbiamo amato da subito, ma che sapevamo ci avrebbe fatto attendere. Ora però è giunto il momento di parlare di due amanti molti particolari…
Adam e Eve sono le due metà della stessa anima, il loro sentimento è puro, genuino, intenso, li lega da secoli; la condivisa passione per l’arte, la musica e la letteratura li rende indissolubili; sono avidi di sapere e di bellezza in ogni sua forma; non riescono a tollerare decadenza, contaminazione, la morte dell’anima e della conoscenza. E loro, che sono immortali, si ritrovano a chiamare noi uomini, esseri in teoria pulsanti e vitali, con il soprannome di zombie.
Jim Jarmusch torna a Cannes e porta in concorso un’opera che ha tutte le carte per ambire ad un premio. E’ una vera adorazione per le arti in tutte le loro forme; il suo cinema è pura essenza, bellezza, dichiarazione di amore incondizionato verso la vita e tutte le sue meraviglie. Va da se, quindi, che vi sia un’implicita critica alla debolezza che caratterizza l’odierna società, alla svendita di onore, buoni principi e qualità dell’esistenza, in favore del Dio-denaro e del consumismo. La piaga del nuovo secolo viene fustigata con dolcezza e affetto.
“Only Lovers Left Alive” trasuda eleganza e passione. Grazie a quella musica, sempre accurata, che emoziona senza stridere e infastidire il pubblico. Moderna negli accordi, profonda nel toccare le intime corde dell’ascoltatore, rende la visione ancora più intensa. Stupisce piacevolmente quindi scoprire che sia stata composta dalla band dello stesso regista. E poi ci sono quelle immagini, inquadrature di rara attenzione, preziose, per lo più notturne, ma non cupe, tristi o decadenti. Amplificano invece quel senso di desolazione e la voglia di vivere che pian piano cresce nei protagonisti, in antitesi con la triste umana condizione. I riflessi sono per lo più dorati, caldi come torrida appare Tangeri nonostante avvolta dalla notte.
Il contrasto tra tinte dorate e scure è anche quello che contraddistingue i due protagonisti: l’eterea Eve/ Tilda Swinton e l’adombrato moro Adam/ Tom Hiddleston, indivisibili, uguali ed opposti. Lei attenta e che non perde mai la forza, lui introverso e depresso per il mondo alla deriva che lo circonda, ma attaccato e devoto amante della sua Signora, unica compagna attraverso i secoli e per l’eternità. Lei e Lui che si guardano con passione, che conversano con sentimento, che leggono e si sfiorano con innata sensualità, e poi ballano con leggiadria e si addormentano con grazia. Sempre travolti da un conturbante sentimento che oltrepassa lo schermo. Tanto diversi, tanto uniti, tanto attraenti ed eleganti nel loro approccio retrò nei confronti dei sentimenti.
Quando la liaison della coppia verrà messa alla prova dalla giovane e corrotta sorella minore di Eve, la variabile impazzita che farà solo danni soprattutto a sé stessa, metafora non troppo sottile delle nuove generazioni dall’innata predisposizione a turbare l’ordine e l’armonia delle cose, i due amanti dovranno correre verso Tangeri alla ricerca della quiete perduta, in reale pericolo per la prima volta da molto tempo. E qui, troveranno una drastica, dolce e colta soluzione che chiuderà questa meravigliosa parentesi di due ore.
Jarmusch ci regala un intelligente, poetico, colto film-dichiarazione d’amore verso la bellezza, l’arte e la vita. Raro esempio di opera quieta ed equilibrata, che emana un’intensa e travolgente energia e solo per caso parla di vampiri.
Vissia Menza
Ennio Flaiano amava ricordare che “Il cinema è l’unica forma d’arte nella quale le opere si muovono e lo spettatore rimane immobile.”, ed è Vissia ad accompagnarci con passione e sensibilità nelle mille sfaccettature di un’arte in movimento. Ma non solo. Una guida tout court, competente e preparata, amante della bellezza, che scrive con il cuore e trasforma le emozioni in parole. Dal cinema alla pittura, con un occhio vigile per il teatro e la letteratura, V. ci costringe, piacevolmente, a correre per ammirare un’ottima pellicola o una mostra imperdibile, uno spettacolo brillante o un buon libro. Lasciarsi trasportare nelle sue recensioni è davvero facile, perdersi una proiezione da lei consigliata dovrebbe essere proibito dal codice penale. Se qualcuno le chiede: ma tu da che parte stai? La sua risposta è una sola: “io sto con Spok, adoro l’Enterprise e sono fan di Star Trek”
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