[Recensione film] Parker: onore e bossoli nell’esclusiva Palm Beach

Parker è un uomo tutto d’un pezzo: segue le regole, è preciso, affidabile e non sbaglia un colpo.
Parker è l’amico che avresti sempre voluto: è disponibile, leale e di parola.
Parker è un amante e un compagno che non ti tradisce: nonostante le innumerevoli occasioni, lui rispetta un codice d’onore inossidabile.
Parker è un professionista: su lavoro è ben organizzato, preciso e puntuale.
Parker è un uomo che è meglio non fare arrabbiare: è un criminale spietato, vendicativo e porta a termine ciò che promette.
Al personaggio di “Parker” non manca nulla, il suo creatore l’ha minuziosamente tratteggiato nei pregi e difetti: è una persona nel pieno dei suoi anni, passionale e irreprensibile… un uomo perfetto, se non fosse che tutte queste qualità sono le regole di sopravvivenza di un esperto del crimine.

Jason Statham in “Parker” – Photo: courtesy of Indie Pictures

Nel lontano 1962 Donald E. Westlake scrisse un romanzo dedicato ad un anti-eroe: un ladro di professione, brutale, con un codice morale tutto suo. Andando contro corrente il suo editore, inaspettatamente, gli chiese di riscrivere il finale in modo da far sfuggire alla giustizia il protagonista. Quello che sembrava un suicidio letterario si trasformò nel primo di una lunga serie di libri dedicati alle avventure del più amato malvivente della letteratura moderna. E Parker oggi arriva su grande schermo, per la prima volta col suo nome e col volto di Jason Statham. L’attore, ex-atleta, esperto di film d’azione dal rigore tutto Brit, ben si cala nei panni dell’uomo descritto in “Flashfire”, il libro preso a riferimento per questo “debutto” cinematografico.

Il nostro Parker ha subito un torto durante una rapina nel tranquillo Ohio e ora si deve trasferire nell’esclusiva Palm Beach per il compimento della sua vendetta. Gli farà da spalla un’attraente, goffa e spiantata agente immobiliare alla disperata ricerca della commissione che possa cambiarle la vita. Leslie è la bella e convincente Jennifer Lopez, per una volta non protagonista di una rom-com.

Jason Statham e Jennfer Lopez in “Parker” – Photo: courtesy of Indie Pictures

Il film corre, scorre, vede un bel cast inseguirsi, all’occorrenza menare le mani e urlarsi addosso. Molti i veterani dell’azione e del poliziesco, quindi tutti a loro agio in panni sporchi ed è gioco forza che appaiano convincenti ai nostri occhi. Un esempio è Michael Chiklis: che impersoni un rapinatore corrotto, non ci sorprende. Il risultato è una prima efficace incursione nella vita dell’eroe, occasione di conoscere chi si celi dietro questo ladro “irreprensibile”.

Dietro la macchina da presa di questo divertissement troviamo Taylor Hackford, presidente della Directors Guild of America, marito di Hellen Mirren, regista di quel “Ufficiale e Gentiluomo” impresso nella memoria di chiunque ami la settima arte (ma anche de “L’avvocato del Diavolo” e di “Ray” per cui Jamie Foxx vinse il premio Oscar®). L’uomo nel 2008 è riuscito ad ottenere quello che in molti avevano sognato: Donald E.Westake lo autorizzò ad utilizzare il nome originale del suo personaggio letterario.

Il regista con Jason Statham sul set di “Parker” – Photo: courtesy of Indie Pictures

Il film non ha eccessi o sbavature, con ritmo costante e scene di lotta intense, mai splatter anche se esplicite, questo intrattenimento da weekend è da manuale: tanta azione, molti muscoli e una spruzzata di machismo. Nonostante i personaggi a margine siano un po’ sbiaditi, Statham è sempre bravo. Probabilmente ci sarà un sequel, lo andremo a vedere, ci piacerà un sacco e attenderemo l’avventura successiva :)
Comunque vada, se siete alla ricerca di svago ben confezionato, l’avete trovato!

Vissia Menza

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