A me l’hanno solo raccontata.
Un po’ ci ha pensato un adorabile anziano incontrato sulla Martesana, che mi ha trascinato in un viaggio nel tempo della zona in cui risiedo, passando da un rudere che era un bord… una casa di piacere fino alla memoria di un viale ancora scollegato dal centro città e in cui sferragliavano i tram.
Un po’ ha provveduto il Bori che mi ha attaccato una breve ma intensissima mania per le foto di Milano di qualche decennio fa, in cui faticare a riconoscere la viabilità e le zone odierne.
Il colpo di grazia me lo aveva dato “Operazione Madonnina”, il riuscitissimo romanzo del trio BesolaFerrariGallone (ormai da scrivere tuttoattaccato). Insomma, la somma di racconti e di letture ha contribuito a creare nella mia mente una Milano degli anni 70 ricca di atmosfere, nebbie, osterie, personaggi al limite – oltre – fra legalità e illegalità ma con una componente umana fortissima.
“Operazione Rischiatutto”, la nuova fatica letteraria della squadra BesolaFerrariGallone (sempre da scrivere tuttoattaccato), riprende quelle atmosfere e quei personaggi e li rende nuovamente vivi, vivissimi. Ritratti fra luoghi e spazi sociali che ormai non esistono più, alla guida di improbabili autovetture dai colori spesso agghiaccinti come ormai (per fortuna) non se ne fanno più, i protagonisti del sequel sono pronti a tentare un altro colpo del millennio: fallito il tentativo di rubare la Madonnina (si, la Madonnina) sarà la volta di una (altrettanto) improbabile truffa al quiz più seguito degli anni Settanta, il mitico Rischiatutto.
Quello a Mike Buongiorno è solo uno degli omaggi che ci strizzano l’occhio dalle pagine, ottimamente ritmate e certamente intriganti, di “Operazione Rischiatutto”: non so se sia una deviazione mentale dell’appassionato, ma un piccolo riferimento – forse una frase sola – a Giorgio Scerbanenco mi è parso di intravederlo. Più evidenti le allusioni a Dino Buzzati, e mi sembra di aver detto fin troppo: ogni piccola scoperta è gustosissima, e non voglio essere io a rovinervene alcuna.
“Operazione Rischiatutto” funziona, funziona maledettamente bene. E resta solo il desiderio di scoprire a cosa si dedicheranno BesolaFerrariGallone (si, si, da scrivere tuttoattaccato) per il 1975. Io li aspetto.
Alfonso d’Agostino
Dici Alfonso e pensi alla sua amata Triestina, alla sua biblioteca (rigorosamente ordinata per case editrici) che cresce a vista d’occhio, alla Moleskine rossa sempre in mano e alla adorata Nikon con la quale cattura scorci di quotidianità, possibilmente tenendo il corpo macchina in bizzarre posizioni, che vengono premiati ma non pensiate di venirlo a sapere. Se non vi risponde al telefono probabilmente ha avuto uno dei tanti imprevisti che riuscirà a tramutare in un esilarante racconto di “Viva la sfiga!”. Perché lui ha ironia da vendere ed un vocabolario che va controcorrente in questo mondo dominato dagli sms e dagli acronimi indecifrabili. Decisamente il più polivalente di tutti noi dato che è… il nostro (e non solo) Blogger senior che con il suo alfonso76.com ha fatto entrare la blog-o-sfera nella nostra quotidianità.
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