E comunque a volte c’è bisogno di qualcuno che ce lo ricordi.
Perché poi altrimenti va a finire che ti immagini il mafioso con coppola e fucile sottobraccio, o con la canottiera sporca di sugo, immediatamente riconoscibile fra mille. E ti scordi che la mafia é appalti truccati, ville protette da una connivenza generalizzata, lusso, management aziendale, squadre di calcio, lavori di bunkeraggio, allacciamenti abusivi legalizzati, politica di basso rango.
E se ti dimentichi questo, ti dimentichi anche di loro: persone per cui ha ancora un senso l’espressione “servitori dello Stato”, gente che sacrifica famiglia e vacanze alla caccia ai latitanti più pericolosi della storia di questo nostro bellissimo e contraddittorio paese.
A queste donne e a questi uomini Andrea Galli dedica un libro che è molto più di un reportage giornalistico: “Cacciatori di mafiosi” raccoglie cinque storie di cinque arresti eccellenti, e nel farlo scandaglia la rete di protezione che accoglie e protegge i boss all’interno del loro territorio.
“lo zio, il fratello di Giuseppina, gli aveva esaminato l’indice della mano destra. Bravo, sparerai bene, gli aveva detto l’uomo, fiero. Il bimbo fu tutto felice: Così potrò fare il carabiniere. Allora lo zio lo aveva massacrato di botte. Quella era la ’ndrangheta, nessuna pietà, nessuna salvezza, neanche per un bambino.”
Nel raccontare le storie di chi ha dedicato vita e carriera alla cattura dei latitanti emergono solidissime verità: “non esistono superpoliziotti, esiste un enorme lavoro di squadra”, come tengono a sottolineare tutti gli intervistati, ed il pensiero di un gruppo di carabinieri costretti a muoversi in un paese calabro o siciliano come se si trattasse di un avamposto militare fa davvero impressione.
“Glielo aveva spiegato una volta un collega. Il mare e le montagne sono vicinissime, le correnti d’aria si contrastano, i venti prendono strani giri, possono anche far cadere gli aeroplani. Ma in Sicilia non importava. I terreni sui quali era stato costruito l’aeroporto appartenevano al boss Badalamenti. E al boss l’affare della costruzione di un aeroporto conveniva in termini di soldi e di appalti. Quello solo importava.”
Per far subentrare la speranza, è quasi obbligatorio un passaggio su Youtube: e mentre ci godiamo le immagini festose di un gruppo di ragazzi che inneggiano ai componenti della squadra Catturandi, un pensiero di ringraziamento va nuovamente a Andrea Galli per averci aiutato a ricordare.
Alfonso d’Agostino
Autore: Andrea Galli
Titolo: Cacciatori di mafiosi
Editore: RIZZOLI
Collana: BUR SAGGI
Pagine: 260
Anno prima edizione: 2012
ISBN: 9788817057417
Acquisto online (€ 10,20, -15%)
Dici Alfonso e pensi alla sua amata Triestina, alla sua biblioteca (rigorosamente ordinata per case editrici) che cresce a vista d’occhio, alla Moleskine rossa sempre in mano e alla adorata Nikon con la quale cattura scorci di quotidianità, possibilmente tenendo il corpo macchina in bizzarre posizioni, che vengono premiati ma non pensiate di venirlo a sapere. Se non vi risponde al telefono probabilmente ha avuto uno dei tanti imprevisti che riuscirà a tramutare in un esilarante racconto di “Viva la sfiga!”. Perché lui ha ironia da vendere ed un vocabolario che va controcorrente in questo mondo dominato dagli sms e dagli acronimi indecifrabili. Decisamente il più polivalente di tutti noi dato che è… il nostro (e non solo) Blogger senior che con il suo alfonso76.com ha fatto entrare la blog-o-sfera nella nostra quotidianità.
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