Di tanto in tanto capita di assistere al derby fra i sostenitori dell’ebook e chi rifiuta qualsiasi tomo non cartaceo. Confesso che più passa il tempo e più mi appare una polemica sterile, in cui ritrovo qualche affinità con il confronto “fotografia analogica vs. digitale” che imperava qualche anno fa. Ci si dimenticava – e probabilmente ci si dimentica ancora – che una fotografia è me-ra-vi-glio-sa quando racconta una storia, emoziona, costringe al pensiero, a prescindere da come sia stata scattata. Comincio a sospettare che valga lo stesso in sede editoriale.
Ecco, “Worldzapping. Racconti di viaggio”, scritto da Roberta Melchiorre e Fabio Bertino ed edito da GoWare, è un meraviglioso esempio di quanto la passione degli autori unita ad una cura editoriale di altri tempi possano produrre letteratura. Certo, siamo nell’ambito della “letteratura di viaggio”, ma vorrei poter incontrare chiunque abbia avuto la possibilità di godere di questa lettura e – guardandolo negli occhi – domandare se non si sia trattato di una esperienza diffiicle da dimenticare. E’ così.
Fabio e Roberta hanno percorso in lungo e in largo il globo terracqueo, e questo certo non è di tutti. Ma è ancora più complicato saper raccontare, e i due – non ho alcun dubbio – se la cavano splendidamente. Perchè, ancora una volta, viaggiare non è collezionare foto-cartolina di posti meravigliosi o piazzare bandierine su un mappamondo similRisikante. Viaggiare è incontare l’altro, lasciarsi conquistare dal diverso da sè, guardare con occhio fanciullesco e mai giudicante, percorrere un pezzo della tua strada fino al più improbabile degli incroci.
Per dirla con Sepulveda (che non adoro ma è pur sempre una fonte di citazioni quasi inesauribile…): “Viaggiare è camminare verso l’orizzonte, incontrare l’altro, conoscere, scoprire e tornare più ricchi di quando si era iniziato il cammino”. Fabio e Roberto sono certo più ricchi di quando hanno compiuto il primo passo, e trasmettono con il loro desiderio di condivisione una gioia limpida (oltre che una clamorosa voglia di saltare sul primo Airbus a disposizione).
Dall’assurdo Turkmenistan agli scimpanzè tanzaniani, dalle misteriose giare del Laos (intervallate da ordigni eredità degli anni Settanta) all’incontro con un rivoluzionario emiliano-mozambichese, ogni racconto sorprende e regala qualcosa da ricordare. Stra-consigliato.
Dici Alfonso e pensi alla sua amata Triestina, alla sua biblioteca (rigorosamente ordinata per case editrici) che cresce a vista d’occhio, alla Moleskine rossa sempre in mano e alla adorata Nikon con la quale cattura scorci di quotidianità, possibilmente tenendo il corpo macchina in bizzarre posizioni, che vengono premiati ma non pensiate di venirlo a sapere. Se non vi risponde al telefono probabilmente ha avuto uno dei tanti imprevisti che riuscirà a tramutare in un esilarante racconto di “Viva la sfiga!”. Perché lui ha ironia da vendere ed un vocabolario che va controcorrente in questo mondo dominato dagli sms e dagli acronimi indecifrabili. Decisamente il più polivalente di tutti noi dato che è… il nostro (e non solo) Blogger senior che con il suo alfonso76.com ha fatto entrare la blog-o-sfera nella nostra quotidianità.
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