“No, ok, calma. Respira”.
Niente da fare, mi succede sempre. Scopro una cosa che non sapevo, mi ci appassiono infinitamente, cerco di studiarne ogni aspetto più recondito ed ogni – mediamente inutile – applicazione, ed insieme alla tachicardia si sviluppa una mostruosa necessità non rimandabile di condividere la novità. Insomma, una versione un po’ più tecnologica dell’aver terminato un libro cla-mo-ro-so e sentire la necessità di chiamare gli amici uno per uno per costringerli moralmente a correre in libreria.
Ok, questa sera è toccato a Google Ngram Viewer.
Evviva! Vedo dei punti di domanda sui vostri volti! Yuppie! Anzi, Yahoo! (giusto per calibrare i marchi di motori di ricerca citati…).
Ok, giusto, mi stavo perdendo. “Che cavolo è Google Ngram Viewer?”, vi starete chiedendo. Ecco, sedetevi e leggete attentamente: Google Ngram Viewer è una spettacolare sezione piuttosto nascosta del sito più navigato del globo in cui è possibile interrogare un database di più di 5 milioni di libri e ottenere in pochi istanti un grafico che dimostri quante volte è stato utilizzato un termine dal 1800 a (quasi) i giorni nostri!
Sono certo che sarete già pervasi dai brividi, così come lo sono io. E sono altrettanto certo che sto per regalarvi delle ore serali di purissima curiosità, tanto più che la ricerca è persino localizzabile in italiano.
Un paio di esempi e ne comprenderemo tutti insieme l’utilità.
Il primo grafico che vi copio-incollo mostra la frequenza di utilizzo della parola “Patria” in due secoli di storia della letteratura (e dell’editoria) italiana. Un clic per passare a immagine allargata:
Sarà che ho una passione per la Storia e per le storie, ma questo modo di “matematicizzare” – pur nella sua freddezza – sentimenti e abitudini di lettura mi piace già un sacco: si noterà un primo picco in pieno Risorgimento, una seconda risalita (prevedibile) intorno al 1861, una scalata verticale in pieno Ventennio (culminata col record assoluto nel 1938) e una successiva ricaduta (qualcuno direbbe rigurgito) fino ai giorni nostri. Riuscite a immaginare un ritratto più preciso del sentimento nazionale?
Riproviamo. Questa volta inseriamo “supermercato”.
Visto? Gli anni del boom economico, la nascita delle catene di grande distribuzione, la crisi dei negozi e delle botteghe. E’ tutto lì.
Mi sono chiesto se ci fossero concetti o situazioni di costante interesse per gli scrittori, e che non avessero subito decise mutazioni nel tempo. Il pensiero è corso alla più (apparentemente) immutata forma geologica, destinataria di canti e poesia, ambientazione di romanzi: la montagna. E infatti…
Va bene, mi son divertito abbastanza. Facciamo così: vi lascio una galleria di esempi che ho trovato ulteriormente illuminanti, e – soprattutto – vi regalo il link con cui potrete divertirvi: https://books.google.com/ngrams
Dici Alfonso e pensi alla sua amata Triestina, alla sua biblioteca (rigorosamente ordinata per case editrici) che cresce a vista d’occhio, alla Moleskine rossa sempre in mano e alla adorata Nikon con la quale cattura scorci di quotidianità, possibilmente tenendo il corpo macchina in bizzarre posizioni, che vengono premiati ma non pensiate di venirlo a sapere. Se non vi risponde al telefono probabilmente ha avuto uno dei tanti imprevisti che riuscirà a tramutare in un esilarante racconto di “Viva la sfiga!”. Perché lui ha ironia da vendere ed un vocabolario che va controcorrente in questo mondo dominato dagli sms e dagli acronimi indecifrabili. Decisamente il più polivalente di tutti noi dato che è… il nostro (e non solo) Blogger senior che con il suo alfonso76.com ha fatto entrare la blog-o-sfera nella nostra quotidianità.
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