dolci_e_viziosi

Era da tempo che non mi succedeva.

Il caso e la fortuna hanno voluto che fossi solo in casa, perchè sarebbe stata una scena agghiacciante per chiunque: vedere uno che strabuzza gli occhi, comincia a mormorare “no, No, NO, NOO, NOOO” con scala decibel crescente e nel frattempo balza a sedere sul letto, allontanando il libro che stava leggendo e ricomponendosi poi con fatica.

Ma andiamo con ordine: ho finito di leggere “Dolci e Viziosi”, il secondo romanzo che mi capita tra le mani di David Schickler. “Baciarsi a Manhattan”, scritto dallo stesso autore, mi aveva convinto un bel po’, e non vedevo dunque l’ora di gettarmi su questa sua seconda fatica letteraria. Dire che non ne sono rimasto deluso non rende sufficientemente bene l’idea.

Sarà che ho un debole per quelli che non si accontentano di un primo successo e cercano strade nuove nella loro narrativa.
Sarà che i due protagonisti del romanzo, un poco-di-buono-ma-con-una-morale ed una ragazza dalla storia e dai pensieri fulminanti, mi hanno conquistato fin dalle prime pagine.
Sarà che in alcuni passaggi ho avvertito il profumo della Bender.

Insomma, saranno pure tutte ‘ste cose, ma questa romanzo “on the road” che vira in due pagine dal tragico al drammatico, che fa sorridere ed anche commuovere un po’, che mostra – in due parole – Una Vita si candida potentemente a mia personalissima miglior lettura del 2014, e non siamo manco alla metà di gennaio.

E poi arrivi a quel momento lì, quello in cui son passato dal sussurro al grido. Mi saprete dire.

Insomma, dategli una possibilità perchè se la merita ampiamente. E mandatemi l’indirizzo mail di David Schickler che ho due o tre cose di cui ringraziarlo.