A-MEN_locandina

Nell’Italia del nuovo millennio c’è una generazione, ahimè la mia, sempre più alla deriva, flagellata dalla crisi economica, con una laurea priva di un valore che non sia quello meramente simbolico di un titolo, declassata al pari di un dinosauro in via di estinzione in quanto non nativa digitale. Siamo noi, i (neo)quarantenni oramai convinti di essere condannati a perdere il passo coi tempi prima di riuscire a mettere su famiglia, nonostante ci toccherà campare quasi cento anni. Ci aggrappiamo quindi a qualsiasi cosa per metabolizzare questa frustrazione e ricercare una rapida e spesso effimera soluzione.

E’ così che una domenica, mentre calano le prime luci della sera su Milano e la morsa del freddo ci cinge sino ad accorciarci il respiro, troviamo molto di noi stessi (e un rifugio) al Teatro Leonardo, dove sta per andare in scena la prima nazionale di “A-MEN gli uomini, le nuove religioni e altre crisi”, brillante one man show di Walter Leonardi, attore visto solo pochi mesi fa al Festival del Film di Roma.

Walter Leonardi © Ilaria Costanzo

Walter Leonardi © Ilaria Costanzo

E’ nel ruolo dell’artista l’osservazione attenta e acuta della realtà, la dissezione delle sue dinamiche e il conseguente invito alla riflessione e Leonardi riesce a centrare l’obiettivo. Ci fa dapprima sorridere, poi ci mette a nudo per farci la ramanzina, quindi ci saluta sulle note di una dolce canzone. L’attore non si risparmia (lo spettacolo va ben oltre i 50-60 minuti d’ordinanza sfiorando i 90!), e non ci risparmia battute sui falsi idoli, sulla perdita d’ideali e di validi riferimenti, sulle fissazioni maniacali e inutili da cyber-dipendenti, sui vecchi luoghi comuni che ancora ci zavorrano e sull’apatia dilagante, quel tirare a campare tanto diffuso quanto controproducente.

“A-Men” tocca, infatti, con precisione tutti i nervi scoperti della nostra generazione che bivacca in attesa che il ciel l’aiuti: ridiamo a denti stretti delle oggettive difficoltà per arrivare a fine mese; assistiamo alle spassose crisi di coscienza, morali e spirituali; e l’avvento dello “sciamano”, che con un rito purificatorio cerca di farci raggiungere la pace dei sensi, ci fa piangere (dal ridere!) per il suo essere gag tanto comica quanto reale.

Walter Leonardi in una scena di A-MEN © Emanuele Girotti

Walter Leonardi in una scena di A-MEN © Emanuele Girotti

In cartellone per soli due giorni, ma speriamo presto in tour per la Penisola, lo spettacolo scritto da Walter Leonardi e Carlo Giuseppe Gabardini è divertente e sorprendente. Parte in sordina, inizialmente ci fa sorgere qualche domanda, poi però ci trascina in una serie di situazioni ridicole e tristi che molto probabilmente abbiamo visto e/o vissuto, ma forse mai preso di petto come vediamo fare sul palco.

Travolti da una prima ondata di battute che ci fanno ridere di gusto, prendiamo poi fiato e ripartiamo alla volta del secondo e del terzo giro di risate e applausi spontanei. Una bella parentesi quindi, che alleggerisce l’animo almeno per un pomeriggio e, con semplicità, senza scivolare in pomposi e soporiferi sermoni, si fa portavoce di un messaggio che ci invita a riflettere e, chissà, magari domani a re-agire un pochino più di ieri…

A-MEN gli uomini, le nuove religioni e altre crisi - Teaser

Ancora una volta ringraziamo Quelli di Grock che hanno collaborato a portare in scena un show nuovo e attuale, un intelligente divertissement che ha saputo scaldare la platea, e facciamo un grosso in bocca al lupo all’autore-attore!

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