Le pellicole che ti rimangono nel cuore sono quelle che ti ricordi immediatamente di nominare quando ti pongono inaspettatamente la fatidica domanda “secondo te, quali sono i film migliori del 2013?” Ora, non so se siano oggettivamente i migliori, ma, tra quelli visti, in lingua originale, ai Festival, durante quest’anno che sta volgendo al termine, i primi titoli che mi vengono in mente, sono i seguenti (tranne il primo, non per forza in quest’ordine):
- The Broken Circle Breakdown (da noi uscirà come Alabama Monroe), la cui interminabile e mozzafiato standing ovation in Berlinale, con un pubblico commosso e un cast che per fermarci ha dovuto iniziare a cantare, mi rimarrà nel cuore a lungo, motivo per cui so che la nostra Grande Bellezza avrà per lo meno un temibile avversario nella corsa all’Oscar®.
- The Grandmaster è un’opera strabiliante. Con effetti dai poteri ipnotici, protagonisti dalle movenze sensuali, una fotografia caratterizzata da una patina dorata fuori dal comune e con una storia dolcemente triste. Questo film raffinato, intenso, delicato e inatteso ha aperto la Berlinale 2013 e, anche lui, darà del filo da torcere alla nostra Grande Bellezza.
- Venere in Pelliccia: Roman Polanski, regista chiacchierato, sulla cresta dell’onda da tempo immemore, anche quest’anno ha superato sé stesso portando nuovamente il teatro su grande schermo. Questa volta però proponendoci Sacher – Masoch e sottoponendo i due protagonisti a primi piani quasi costanti. Da crisi di nervi per loro, da crisi di gioia, per noi! Sexy, intenso, bello come non mai.
- Behind The Candelabra, perché Michael Douglas mi ha salvato da una giornata partita malissimo, perché ha fatto un lavoro incredibile (che, purtroppo, con il doppiaggio da noi si è percepito molto meno), perché il film è nato per la TV ma era talmente bello da meritare spazio ad una kermesse blasonata e ambita come Cannes 2013.
- Frances Ha, il più inseguito, il più gradito, il film più indie e americano visto nel 2013, con una Greta Gerwig che molto presto farà temere le colleghe e, forse, anche i colleghi maschi. Ne sentiremo parlare, vedrete… perché il suo ritratto della mia generazione, ha visto la luce con un esile budget, ma grazie ad espedienti diversi dal solito, è un film assolutamente da vedere.
- Miss Violence, la Grecia attanagliata dal lato peggiore della crisi economica, non ha smesso di pensare, di creare, di amare l’arte e di regalarci opere indimenticabili. Uno dei lavori meno notati ma più elevati, intelligenti, impressionanti di quest’anno. Un calcio nello stomaco senza precedenti, dato con una dolcezza surreale. Provare per credere!
- Gravity: perché la fantascienza può essere il mezzo per trasmettere una trama drammatica, claustrofobica, con pressoché solo monologhi. Una grande prova di recitazione che porterà Sandra Bullock alla nomination per la seconda statuetta. Se così non fosse, infatti, qualcuno avrebbe preso una bella insolazione tutta californiana ;)
- Dallas Buyers Club: vederlo in Nord America, in un cinema IMAX gremito sino all’ultima scomodissima seggiola in prima fila, è stato senza prezzo! Due attori sullo schermo trasfigurati, intensi e di una bravura sconcertante, che confermano che si possa essere belli e bravi da impazzire. Scommettiamo che li rivediamo, di nuovo in formissima, al Kodak Theatre tra qualche mese?
- Fading Gigolo. Andare al Festival di Toronto significa anche ritrovarsi una domenica, dopo un pranzo con un amico, a correre all’ultimo minuto in sala per vedere il nuovo film di John Turturro e solo in quel momento rendersi conto di essere in compagnia di mostri sacri (John Turturro, Woody Allen e la bellissima Sharon Stone) che ti raccontano una storia di altri tempi e ti fanno sperare che la pellicola non finisca più. Due ore tranquille, divertenti, dolci e… sensuali.
- Her. Spike Jonze, regista che non mi ha mai rapito il cuore, è riuscito a fare il miracolo: ha ottenuto tutta la mia attenzione alle 9.00 del mattino, mi ha fatto parteggiare per un intenso Joaquin Phoenix e mi ha fatto apprezzare Scarlett Johansson in grado, con la sola modulazione della voce, di rendere reale l’impalpabile. Alla fine credevamo di vedere l’attrice sullo schermo, cosa che, garantisco, non è avvenuta neppure per un secondo!
Si, lo so, mancano il dolcissimo Nebraska, in arrivo tra poco nelle sale, La Grande Bellezza, di cui credo di essere tra le poche estimatrici battenti bandiera tricolore della prima ora, e titoli molto più chiacchierati e strutturati. Ma, ripeto, il post è stato scritto in tempi record e sull’onda dell’istinto, perché profondamente convinta che questi siano i veri film che ricorderò a lungo.
Chiudo con l’outsider, ossia l’animazione che mi ha strabiliato, il DVD che ho più regalato, un cartone animato che ho consigliato a grandi e piccini indistintamente, insomma, una di quelle sorprese a cui non sei mai preparato: I Croods. Film avventuroso, che fa ridere chiunque a prescindere dall’anagrafe, coloratissimo e differente!
Buon San Silvestro a tutti :)
Nota: cliccando sui titoli potete leggere gli approfondimenti scritti durante il 2013 ;)
Ennio Flaiano amava ricordare che “Il cinema è l’unica forma d’arte nella quale le opere si muovono e lo spettatore rimane immobile.”, ed è Vissia ad accompagnarci con passione e sensibilità nelle mille sfaccettature di un’arte in movimento. Ma non solo. Una guida tout court, competente e preparata, amante della bellezza, che scrive con il cuore e trasforma le emozioni in parole. Dal cinema alla pittura, con un occhio vigile per il teatro e la letteratura, V. ci costringe, piacevolmente, a correre per ammirare un’ottima pellicola o una mostra imperdibile, uno spettacolo brillante o un buon libro. Lasciarsi trasportare nelle sue recensioni è davvero facile, perdersi una proiezione da lei consigliata dovrebbe essere proibito dal codice penale. Se qualcuno le chiede: ma tu da che parte stai? La sua risposta è una sola: “io sto con Spok, adoro l’Enterprise e sono fan di Star Trek”
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