Se siete appassionati di ballo, alla parola “Limbo” assocerete immediatamente gli indiavolati ritmi della danza caraibica spaccaschiena, quella che vi costringe a passare al di sotto di un bastone orizzontale senza toccarlo o senza cadere cadere battendo irrimediabilmente la nuca.
Se avete qualche primavera informatica alle spalle, la parola “Limbo” vi ricorderà un linguaggio di programmazione utilizzato dai più smanettoni (mai andato oltre l’HTML, io).
Se invece è Dante a scorrere nelle vostre vene, ricorderete il Limbo della Divina Commedia, una sorta di anteprima dell’Inferno nel quale il Sommo Poeta colloca le anime di quanti vissero da uomini giusti pur non essendo cristiani (tra i tanti anche Virgilio, che però abbandona il suo posto limbico per accompagnare l’Alighieri nel suo viaggio).
Dulcis in fundo, se avete un tablet a portata di mano “Limbo” è il nome di una app giocosa con cui passare qualche oretta di divertimento. In realtà il gioco è multipiattaforma, ma il porting su tablet ha regalato a questa avventura dai toni decisamente inquietanti una nuova vita.
Come avrete potuto vedere qui sopra, e come potrete apprezzare ancor meglio nella gallery alla fine del post, la grafica è decisamente immersiva: interpreterete un piccolo personaggio dagli occhi luminosissimi alla ricerca della sorella svanita in un susseguirsi di trappole, ostacoli da superare, pareti da scalare. Lo sviluppo è orizzontale, ma non immaginatevi un clone bianco-nero di Mario o simili: quello che vi aiuterà sarà un minimo di astuzia, quella che consente di interagire con l’ambientazione intorno a voi e sfruttarne ogni aspetto.
La nota (lievemente) dolente è quella della controllabilità del personaggio: non cercate un tutorial perché non esiste, piazzate semplicemente un dito sullo schermo: spostarlo in avanti o indietro permette di muoversi a sinistra o a destra, per saltare trascinatelo verso l’alto. Ci metterete un po’ ad abituarvi, ma – fidatevi – ne vale la pena: Limbo è una esperienza videoludica di primo piano!
Scarica LIMBO cliccando qui!
Dici Alfonso e pensi alla sua amata Triestina, alla sua biblioteca (rigorosamente ordinata per case editrici) che cresce a vista d’occhio, alla Moleskine rossa sempre in mano e alla adorata Nikon con la quale cattura scorci di quotidianità, possibilmente tenendo il corpo macchina in bizzarre posizioni, che vengono premiati ma non pensiate di venirlo a sapere. Se non vi risponde al telefono probabilmente ha avuto uno dei tanti imprevisti che riuscirà a tramutare in un esilarante racconto di “Viva la sfiga!”. Perché lui ha ironia da vendere ed un vocabolario che va controcorrente in questo mondo dominato dagli sms e dagli acronimi indecifrabili. Decisamente il più polivalente di tutti noi dato che è… il nostro (e non solo) Blogger senior che con il suo alfonso76.com ha fatto entrare la blog-o-sfera nella nostra quotidianità.
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