Sono decadi che molti attendevano di vedere Sylvester Stallone recitare spalla a spalla (anzi, muscolo contro muscolo) con Arnold Schwarzenegger. Per anni tutti hanno sperato che i due indiscussi (super)eroi dei film d’evasione carichi di testosterone, bossoli e battute, iniziassero a competere sul medesimo ring, ma i due attori hanno sempre calcato set differenti. Col tempo rimasero, quindi, solo i c.d. rumors a sostenere la presunta “rivalità” tra le due star delll’action e nei fatti mai nulla accadde. Nell’attesa che avvenisse il miracolo i due divi hanno scollinato la sessantina, rendendo ogni giorno più difficile che il sogno divenisse realtà.
L’unica carta rimasta era ingolosire gli attori, con personaggi brillanti e compatibili con i segni del tempo che inevitabilmente hanno iniziato a solcare i loro volti, e Miles Chapman ce l’ha fatta: “Escape Plan – Fuga dall’inferno” è il premio per coloro che hanno saputo attendere. Con dei ruoli che calzano a pennello ai due uomini, permettendo loro di mostrare quanto siano ancora aitanti, duri e svegli, questa è la storia di Breslin (Sylvester Stallone), Re delle evasioni dai penitenziari di massima sicurezza, e del misterioso e temuto Rottmayer (Arnold Schwarzenegger), di come s’incontrino all’inferno e del loro sodalizio per la sopravvivenza.
Tanto acume, molte botte, (tutto sommato) poche sparatorie e solo qualche accenno di esplosivo caratterizzano “Escape Plan”, storia ritmata, intrigante e con qualche colpo di scena per due ore in sala davvero godibili. Il film, infatti, ha il pregio di essere un vero e proprio B-movie di prima classe: l’intreccio è ottimo, la prevedibilità non è eccessiva, i due protagonisti si equilibrano ed evitano di parere anacronistici super-eroi con super-poteri grazie a qualche cazzotto in meno e un maggiore uso dell’ingegno.
Ammetto che leggere sulla cartella stampa che il film fosse ricco di azione e pugni, dramma, colpi di scena, effetti “futuristici” e l’immancabile humor, tutto questo in meno di due ore di pellicola (!), mi avesse non poco inquietata: com’era possibile che da un siffatto frullatone emergesse un’opera in grado di raggiungere la sufficienza? Il timore era che avessero voluto strafare col risultato di penalizzare il cast sprecando un’occasione senza eguali.
I due protagonisti invece ci smentiscono subito, intrattenendoci con sobrietà e facendoci divertire al punto che in un paio di occasioni la platea ha applaudito a scena aperta. Il film non sarà il drammone dell’anno, ma è equilibrato e funziona così bene da rendersi il perfetto candidato per un venerdì sera di successo con gli amici.
“Escape Plan” supera, quindi, la prova: gli attori appaiono a loro agio e divertiti (il che non guasta mai) e la storia è eccessiva solo quanto basta per farci sorridere. Suggerito a nostalgici, curiosi e a tutti coloro che vogliono rivedere i propri beniamini di gioventù nuovamente in azione, sempre con stile e gusto.
Ennio Flaiano amava ricordare che “Il cinema è l’unica forma d’arte nella quale le opere si muovono e lo spettatore rimane immobile.”, ed è Vissia ad accompagnarci con passione e sensibilità nelle mille sfaccettature di un’arte in movimento. Ma non solo. Una guida tout court, competente e preparata, amante della bellezza, che scrive con il cuore e trasforma le emozioni in parole. Dal cinema alla pittura, con un occhio vigile per il teatro e la letteratura, V. ci costringe, piacevolmente, a correre per ammirare un’ottima pellicola o una mostra imperdibile, uno spettacolo brillante o un buon libro. Lasciarsi trasportare nelle sue recensioni è davvero facile, perdersi una proiezione da lei consigliata dovrebbe essere proibito dal codice penale. Se qualcuno le chiede: ma tu da che parte stai? La sua risposta è una sola: “io sto con Spok, adoro l’Enterprise e sono fan di Star Trek”