Come promesso nel commento a “Universitari” – la nuova fatica di Federico Moccia appena approdata nei nostrani cinema – oggi abbiamo una sorpresa per i nostri lettori, in particolar modo per tutte le estimatrici del bel protagonista della pellicola: siamo, infatti, riusciti a fare una chiacchierata con Simone Riccioni! L’attore, nonostante gli impegni legati all’uscita del film, ha trovato del tempo per noi ed ecco cosa ci ha raccontato di sé.
Un episodio?!? Ne avrei a bizzeffe … ma il ricordo più divertente risale al primo anno di università. Eravamo in un appartamento al sesto piano, senza ascensore, e buttare l’immondizia era diventato un dramma, quindi di comune accordo abbiamo pensato di gettare la spazzatura dal balcone direttamente nei cassonetti. Naturalmente uno di noi era in strada a prendere i sacchi che non centravano l’obiettivo – Eravamo un po’ folli… :)
Nel tuo curriculum sono presenti esperienze che spaziano quanto a generi e tipologie, ci racconti quali differenze hai trovato tra il recitare in una serie TV e in una pellicola destinata alle sale cinematografiche? Esiste davvero, da un punto di vista recitativo, differenza tra grande e piccolo schermo?
In generale, ho percepito una differenza molto lieve. Forse nel cinema vi è una maggior attenzione al dettaglio, nella serie TV leggermente meno. Sicuramente a seconda che il film sia un thriller o una commedia le cose cambiano. E poi, non dimentichiamo che vi sono vari approcci ai possibili lavori e di una cosa sono certo: ci vuole studio, lavoro e costanza!
Navigando sul web, ho letto che hai giocato a basket a livello medio/alto, dedichiamo quindi un minuto anche al nostro pubblico amante dello sport e, al posto di chiederti quale sia stato il tuo attore e/o regista di riferimento durante la crescita (domanda peraltro probabilmente inflazionata), ti domando quale sia il tuo cestista preferito :)
Il mio cestista preferito è Michael Jordan, penso sia il giocatore più incredibile ed eclettico della storia del basket. Ha lasciato un impronta persino nel cinema con il film Space Jam.
Mi piacerebbe moltissimo interpretare una parte forte, magari di uno psicopatico… ma, essendo all’inizio, credo vi sia un infinito numero di parti che si potrebbero portare nell’intimità di un teatro con cui, per questioni di tempo appunto, non ho ancora avuto la possibilità di cimentarmi.
Tu vivi in una metropoli, il film è stato girato in una grande città, ma ho sentito che hai trascorso un periodo nelle Marche, ritieni che la tua dimensione ideale sia più legata alla provincia o alla grande metropoli?
Bella domanda! Mi piace molto il concetto di metropoli, città come Roma o Milano, ma in cuor mio sono innamorato e affascinato dalla campagna, quindi la mia dimensione ideale credo sia quella immersa nel verde, piuttosto agreste e meno caotica.
Prima di lasciarci, concedici una domanda: hai un sito web ufficiale e una pagina Facebook, immaginiamo tu sia un abile navigante, quindi siamo curiosi di scoprire se ti sia mai sorta la tentazione (o ti sia mai capitato) di cercare delle recensioni sui tuoi lavori e di lasciare un commento (vale anche se l’hai fatto in forma anonima ;) )
Si possiedo sia una fan page su Facebook sia un sito www.simonericcioni.com, e ammetto di essere molto curioso di scoprire le recensioni dedicate ai vari lavori che ho fatto, ma no non ho mai (neanche in maniera anonima!) lasciato un commento.
Sperando che Simone inizi l’attività di commentatore di post proprio con MaSeDomani, lo ringraziamo per la disponibilità, gli auguriamo un luminoso futuro e chiudiamo ponendogli l’unica domanda che ancora manca:
Per quanto riguarda il futuro, ben due pellicole sono in fase di montaggio! Un horror/thriller dal titolo “Hello Bingo” di Marco Lamanna e un film d’autore, una storia secondo me molto bella, suggestiva, ricca di valori, “E fu sera e fu mattina” di Emanuele Caruso, di prossima uscita nelle sale. In quest’ultima opera, interpreto un personaggio molto diverso dal Carlo di “Universitari”: il ruolo è drammatico, la mia voce ha un tono molto più basso e, soprattutto, ho una barba lunghissima :-)
Ennio Flaiano amava ricordare che “Il cinema è l’unica forma d’arte nella quale le opere si muovono e lo spettatore rimane immobile.”, ed è Vissia ad accompagnarci con passione e sensibilità nelle mille sfaccettature di un’arte in movimento. Ma non solo. Una guida tout court, competente e preparata, amante della bellezza, che scrive con il cuore e trasforma le emozioni in parole. Dal cinema alla pittura, con un occhio vigile per il teatro e la letteratura, V. ci costringe, piacevolmente, a correre per ammirare un’ottima pellicola o una mostra imperdibile, uno spettacolo brillante o un buon libro. Lasciarsi trasportare nelle sue recensioni è davvero facile, perdersi una proiezione da lei consigliata dovrebbe essere proibito dal codice penale. Se qualcuno le chiede: ma tu da che parte stai? La sua risposta è una sola: “io sto con Spok, adoro l’Enterprise e sono fan di Star Trek”
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