Dopo aver chiacchierato di archiviazione di libri e di strumenti per migliorare le vostre esperienze fotografiche con il melafonino, è giunto il momento di dilettarsi un po’.
Ma si, confessiamolo senza timore: abbiamo tutti il tablet o il telefonino che traboccano di giochini più o meno belli, e non c’è alcun motivo per vergognarsene. Che si tratti dell’ormai mitologico (e maledetto) Candy Crush o che le nostra dita si concentrino sui tortuosi percorsi di QuizCross, queste app ci aiutano a sopportare una metropolitana ferma, o a prendere in giro un amico che non ha azzeccato l’anno del trattato di Lisbona.
Tra i miei personalissimi preferiti primeggiano i cosiddetti “Escape game”: si tratta di giochi in cui l’obiettivo da raggiungere è la fuga da un luogo chiuso, ottenuta grazie alla soluzione di una serie di enigmi o tramite l’utilizzo di oggetti ritrovati negli anfratti nella stanza stessa, esplorata in prima persona.
Creare un buon escape game è, secondo me, arte raffinata: devi riuscire, ad esempio, a calibrare il giusto grado di difficoltà degli enigmi, evitando di inchiodare definitamente il giocatore e allo stesso tempo sfidando almeno un po’ la sua intelligenza. E tra gli ultimi che ho provato, mi ha convinto un bel po’ “Escape the Titanic”.
L’ambientazione è ovviamente intuibile: è la fatidica notte del 14 aprile 1912 e siamo a bordo del più famoso e (presunto) inaffondabile transatlantico del tempo quando un iceberg straccia come carta velina il fianco della nave. Con una grafica un po’ fumettosa che a me non dispiace affatto, saremo protagonisti di un tentativo di fuga che coinvolgerà tutti i sensi: ai tradizionali giochi enigmistici si affiancano infatti azioni che saremo costretti a svolgere con il nostro device in mano, ruotandolo forsennatamente.
Un consiglio da amico: godetevelo in completa solitudine chiusi nelle vostre stanze. Un po’ per godervi le atmosfere di inizio secolo, e un po’ perchè chi vi sta intorno potrebbe avere dei sospetti sulla vostra normalità vedendovi agitare il tablet come un volante o soffiare a tutta forza nel microfono…
Escape the Titanic è disponibile su App Store cliccando esattamente qui. Conta ben trentacinque livelli con una unica limitazione data dalla “longevità”: una volta completato, potrete solo consigliarlo ad un amico, perchè rigiocarci non garantirebbe le stesse emozioni. B
Buon divertimento!
Dici Alfonso e pensi alla sua amata Triestina, alla sua biblioteca (rigorosamente ordinata per case editrici) che cresce a vista d’occhio, alla Moleskine rossa sempre in mano e alla adorata Nikon con la quale cattura scorci di quotidianità, possibilmente tenendo il corpo macchina in bizzarre posizioni, che vengono premiati ma non pensiate di venirlo a sapere. Se non vi risponde al telefono probabilmente ha avuto uno dei tanti imprevisti che riuscirà a tramutare in un esilarante racconto di “Viva la sfiga!”. Perché lui ha ironia da vendere ed un vocabolario che va controcorrente in questo mondo dominato dagli sms e dagli acronimi indecifrabili. Decisamente il più polivalente di tutti noi dato che è… il nostro (e non solo) Blogger senior che con il suo alfonso76.com ha fatto entrare la blog-o-sfera nella nostra quotidianità.
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