C’è stato un tempo lontano in cui un compagno di classe mi fece un gran complimento. Disse che mi aveva sentito parlare di un libro con la prof di storia, e un’ora dopo commentare una partita di calcio con la stessa passione. La prima scena gli era naturalmente più aliena, ma aveva riconosciuto qualcosa. Non l’ho mai dimenticato.
Ci ho ripensato in seguito, con un romanzo di Nick Hornby tra le mani oppure perdendomi nelle affascinanti storie che si sviluppano intorno ai fatidici “22 in mutande che corrono dietro a un pallone”. Oggettivamente, c’è qualcosa di più romanzesco della corsa da area ad area di Del Piero che nel 2006 infila all’incrocio il nostro pass per la finale mondiale, dopo una carriera fatta di infortuni ed errori orrendi in nazionale? E non c’è qualcosa che profuma di letterario nel Calais che, con una squadra di dilettanti, arriva a sfiorare la vittoria nella Coppa di Francia (e che naturalmente la perde, perché gli eroi che restano davvero impressi sono sempre sconfitti)?
Ecco, “Ogni benedetta domenica” di Fulvio Paglialunga – edito da quella interessantissima realtà editoriale che è Add – sa di calcistico e letterario. Racconta storie che colpiscono, divertono, commuovono. Dal calciatore capace di segnare un gol in tutte le dieci categorie possibili (dalla Terza quasi oratoriale alla Serie A) a quello che denuncia un tentativo di corruzione, dal tifoso italiano che fa il pendolare verso Londra perché innamorato del Fuhlam a quello che rivendica la paternità del Fantacalcio, ci immergiamo in un universo fatto di passione e pulizia, tanto distante dal centinaio di milioni sborsati dal Real per Bale da sembrare irreali.
Mi rendo conto che corro il rischio di sembrare demagogo o più banalmente ancora nostalgico, ma le pagine di Paglialunga fanno avvertire il profumo dell’erba e quello – meno avvolgente – degli spogliatoi, riportano a un calcio in cui il numero sette era sempre e solo l’ala destra, raccontano lo sport per quello che dovrebbe sempre essere: una galleria di personaggi, fatti e momenti capaci di far volare la fantasia e non soltanto un pallone di cuoio.
Consigliatissimo a tutti, ed in particolare a chi ama l’ottima letteratura sportiva.
Dici Alfonso e pensi alla sua amata Triestina, alla sua biblioteca (rigorosamente ordinata per case editrici) che cresce a vista d’occhio, alla Moleskine rossa sempre in mano e alla adorata Nikon con la quale cattura scorci di quotidianità, possibilmente tenendo il corpo macchina in bizzarre posizioni, che vengono premiati ma non pensiate di venirlo a sapere. Se non vi risponde al telefono probabilmente ha avuto uno dei tanti imprevisti che riuscirà a tramutare in un esilarante racconto di “Viva la sfiga!”. Perché lui ha ironia da vendere ed un vocabolario che va controcorrente in questo mondo dominato dagli sms e dagli acronimi indecifrabili. Decisamente il più polivalente di tutti noi dato che è… il nostro (e non solo) Blogger senior che con il suo alfonso76.com ha fatto entrare la blog-o-sfera nella nostra quotidianità.
[…] libreria conservo inoltre “Ogni benedetta domenica” di Fulvio Paglialunga. Non posso infine esimermi dal suggerire un libro che ho letto ancora qualche anno fa e che ho […]