Berlino – Locarno – Toronto: Gloria è una star!

Oggi parliamo di un film perso a Berlino, recuperato a Locarno e osservato a Toronto: “Gloria”. L’opera si aggiudica la nostra menzione speciale come pellicola più sotto i riflettori e apprezzata dal pubblico dei Festival di questo 2013: è giunta quindi l’ora di mettere insieme gli appunti raccolti nei mesi e di presentarvi la tanto amata Gloria!

© Festival del film Locarno

Gloria è una donna vicina ai 60 anni tipica del nuovo millennio, che vive a Santiago del Chile, è intraprendente e non si da per vita. La protagonista è una persona che esce da sola senza il supporto di amici o amiche, se ha voglia va a ballare, è socievole ed esorcizza la noia e la solitudine tenendosi sempre attiva e occupata.

Nonostante i continui tentativi, ogni giorno la nostra moderna eroina deve combattere con lo sconforto per le ricorrenti disfatte e disavventure affettive sino a quando incontra Rodolfo, un coetaneo separato con due figli adulti, uomo che le trasmette fiducia e le fa credere di aver infine difronte il “perfect match”. Quando anche questo sogno si spezza la domanda è solo una: cosa impedisce a Gloria di trovare la felicità?

© Festival del film Locarno

A Toronto è arrivato anche il giorno della fortissima Gloria, interpretata da una magnifica Paulina Garcia, vista in piazza Grande a Locarno e dopo essere stata premiata all’ultima Berlinale. Parabola triste dei tempi moderni in cui le donne hanno acquisito indipendenze, consapevolezza e una forza oltre ogni aspettativa, ma che ancora devono combattere con il “fascino della vecchia ciabatta” che si contrappone a quello di “George Clooney”, favore di cui gode il maschio brizzolato.

In una società dura, che non perdona, individualista ed egoista, che produce sempre più depressi e insoddisfatti, Gloria decide di non lasciarsi sopraffare e il film, ricco di situazioni sociali e di ritmati dialoghi, riesce mirabilmente ad alternare la gioia a questa sensazione di disfatta passando all’occorrenza da ritmato e divertente a pesante e lento.

© Festival del film Locarno

La quotidianità di Gloria è quella di molte signore di mezza età, l’immedesimazione è semplicissima e pure provare una morsa al cuore. Il pensiero che sorge in ogni donna che vede arrivare i 50 (anni) è sempre il medesimo “io non voglio fare quella fine”! Così, dopo l’iniziale euforia, lo sconforto prende il sopravvento e ci si ritrova a pensare che invece imboccheremo proprio il medesimo sentiero, perché il futuro è ineluttabile e non possiamo aggrapparci alla speranza di essere l’eccezione alla regola. Disarmante, nevvero? Tanto più che la a nostra Gloria ha dei figli, un ex-marito e una forza fuori dal comune, mentre noi solo a suo tempo scopriremo se riusciremo a eguagliarla o saremo sole e senza speranze.

Favola triste, storia di illusioni (trovare l’amore anche alla soglia della terza età), film che per alcune signore agée probabilmente sarà di difficile digestione e sicuro spunto di riflessione. Nelle più giovani invece potrebbe provocare l’effetto contrario: strazio e noia in sala e percezione dell’opera come obsoleta, non al passo con le future generazioni di sessantenni del nuovo millennio, ma solo il tempo dimostrerà chi aveva ragione.

Confezione accurata, dramma equilibrato, attrice che veste non solo i panni ma anche la pelle di Gloria, cosa che ci porta a condividere la scelta della giuria di Berlino, soprattutto grazie ad un finale che emana davvero una forte energia. Ed ora la parola passa al pubblico, il film dovrebbe, infatti, arrivare in sala il prossimo mese :)

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