Piazza Grande si accinge ad entrare nell’ultimo giorno di Festival del film premiando prima il maestro Werner Herzog e poi divertendosi con una commedia dall’umorismo tutto British: About Time (Questioni di Tempo). Ambientata in Cornovaglia, la nuova fatica di Richard Curtis (già padre di “Notting Hill” e “I love Radio Rock“) con Rachel McAdams (la bionda di “To the Wonder”), Bill Nighy e Domhnall Gleeson (conosciuto nei vari “Harry Potter” e visto nel recente “Shadow Dancer”) ci porta a casa della famiglia Lake in cui padre e figlio condividono una tradizione davvero particolare, che si tramanda da generazioni solo in linea maschile: il segreto del viaggio nel tempo!
Niente paura nessun fanta-film è stato proiettato sul più grande schermo d’Europa, tutto rimane a distanza di sicurezza dall’ennesima commediola frivola che usa i salti spazio-temporali per giustificare i tremendi buchi presenti nel copione di una storia inverosimile anche agli occhi di un fantasioso e distratto bimbo qualunque d’età prescolastica. Al contrario, il pretesto dei “salti” nel passato alleggerisce i toni più drammatici che avrebbero scosso gli animi più sensibili, rendendo il messaggio molto più leggero di quanto altrimenti avrebbe potuto essere.
La famiglia di Tim è come tante altre al di qui dello schermo: con uno zio picchiatello ma simpatico e dai sentimenti puri, con una sorella che si accompagna costantemente all’uomo sbagliato e con un ingresso nell’età adulta costellato da primi amori con effetti disastrosi. Tutto questo sino al giorno in cui papà lo mette al corrente della possibilità di saltare indietro e mettere a posto alcune piccole sbavature, nascondendosi nell’armadio e stringendo i pugni :) Tim così incontra la dolce Mary, una ragazza carina, timida e incasinata anche più di lui, e tutto cambia, le goffaggini vengono “corrette” e i due sono sempre più innamorati.
Le risate che Curtis ci regala in questo film sono meno goliardiche di quelle di “I love Radio Rock”, forse sono più adatte ai nostri tempi, non so, sta di fatto che la sua commedia frizzante ha un forte messaggio a prova di distratto: più trascorrono i minuti, più è chiaro che alla fine Tim si scontrerà con il problema contrario. È inutile riavvolgere il nastro più e più volte, alla fine di variabili che interferiranno e di cose brutte ve ne saranno sempre, l’importante è vivere la vita, è assaporare ogni attimo, è essere coscienti che ogni gioia sia unica e preziosa. Se smettessimo di concentrarci sul “se avessi fatto, se fosse andata diversamente, se fosse capitato questo o quest’altro, allora sarebbe andata meglio”, magari – anzi, di sicuro– saremmo stati più felici!
About Time è un film diverso, intelligente, divertente e ben confezionato. Ha qualche minuto che personalmente avrei eliminato, ma ci regala due ore col sorriso e ci porta rapidamente a un epilogo che, seppur scontato, è dovuto e coerente.
Voto finale: dal 6 al 7 e se siete curiosi, il trailer in italiano è qui :)
Ennio Flaiano amava ricordare che “Il cinema è l’unica forma d’arte nella quale le opere si muovono e lo spettatore rimane immobile.”, ed è Vissia ad accompagnarci con passione e sensibilità nelle mille sfaccettature di un’arte in movimento. Ma non solo. Una guida tout court, competente e preparata, amante della bellezza, che scrive con il cuore e trasforma le emozioni in parole. Dal cinema alla pittura, con un occhio vigile per il teatro e la letteratura, V. ci costringe, piacevolmente, a correre per ammirare un’ottima pellicola o una mostra imperdibile, uno spettacolo brillante o un buon libro. Lasciarsi trasportare nelle sue recensioni è davvero facile, perdersi una proiezione da lei consigliata dovrebbe essere proibito dal codice penale. Se qualcuno le chiede: ma tu da che parte stai? La sua risposta è una sola: “io sto con Spok, adoro l’Enterprise e sono fan di Star Trek”
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