Ieri pomeriggio a Locarno eravamo in molti ad essere in fila sotto il sole d’agosto e visti dall’esterno probabilmente apparivamo come una scolaresca in gita. Il motivo di tanta euforia, eccitazione e concitazione era la possibilità di assistere alla masterclass tenuta da Werner Herzog arrivato sulle sponde elvetiche del Lago Maggiore per ricevere questa sera, nel meraviglioso contesto di Piazza Grande, il Pardo d’Onore Swisscom.
Abbiamo trascorso quasi due ore insieme al regista tedesco a parlare del suo lavoro, delle sue abitudini sul set, delle sue scelte tecniche, emotive e molto di più. Insomma, una vera lezione sul fare cinema! La sensazione è stata che, se in programma non vi fosse stata una proiezione nel medesimo ambiente, probabilmente saremmo stati ancora a La Sala a prendere appunti :-) Dopo una breve introduzione, infatti, il regista ha dato subito la parola alla platea che, nonostante la timida partenza si è riscaldata in fretta e le domande si sono susseguite una dopo l’altra in modo molto fluido ed ordinato, spaziando dalla fiction ai documentari, e dagli anni ’70 alle più recenti produzioni hollywoodiane (come il “Cattivo Tenente” e “Death Row”).
Herzog è apparso sereno e molto a suo agio, ha condiviso con noi alcuni aneddoti, ci ha svelato perché sia stato scelto (e abbia accettato!) di far parte del cast di “Jack Reacher” (“avevano bisogno di qualcuno che facesse paura ancor prima di aprire bocca e io so essere piuttosto inquietante”); ha rivelato i suoi metodi di lavoro che altri possono considerare insoliti (gira per 50 minuti al giorno, non ha alcun “coverage”, tiene le persone munite di cellulare ad almeno 100 metri di distanza dal set ed altre cosucce del genere); ha dispensato consigli su come creare un documentario e, in generale, sull’essere un buon regista (sottolineando come non si debba mai essere succubi della fretta e l’importanza dell’avere le idee chiare su cosa si voglia ottenere); ed ha dedicato alcuni importanti minuti al silenzio, che se ben gestito è in grado da solo di riempire una scena.
Più di una volta ci ha esortati a non perdere tempo, a spendere il giusto sui banchi ma a muoverci, soprattutto a viaggiare anche per pochi giorni o mesi, giacché andare on the road ci arricchisce con esperienze di vita dal valore inestimabile, per poi concludere ricordandoci l’importanza di leggere e di stimolare costantemente la nostra mente (e fantasia) senza alcuna esitazione.
Che Werner Herzog fosse un uomo forte e determinato era chiaro ai più ancora prima di ritrovarsi in sala, ma che quest’uomo apparentemente freddo potesse trasmettere tanta energia ci ha presi alla sprovvista: il regista è stato magnetico, in un attimo è riuscito a scioglierci, ad affascinati e a trascinarci nel suo mondo, incollandoci per quasi due ore alla sedia. Una lezione davvero unica e insolita che non dimenticheremo facilmente, a dimostrazione che la forza della passione non ha davvero eguali!
Ennio Flaiano amava ricordare che “Il cinema è l’unica forma d’arte nella quale le opere si muovono e lo spettatore rimane immobile.”, ed è Vissia ad accompagnarci con passione e sensibilità nelle mille sfaccettature di un’arte in movimento. Ma non solo. Una guida tout court, competente e preparata, amante della bellezza, che scrive con il cuore e trasforma le emozioni in parole. Dal cinema alla pittura, con un occhio vigile per il teatro e la letteratura, V. ci costringe, piacevolmente, a correre per ammirare un’ottima pellicola o una mostra imperdibile, uno spettacolo brillante o un buon libro. Lasciarsi trasportare nelle sue recensioni è davvero facile, perdersi una proiezione da lei consigliata dovrebbe essere proibito dal codice penale. Se qualcuno le chiede: ma tu da che parte stai? La sua risposta è una sola: “io sto con Spok, adoro l’Enterprise e sono fan di Star Trek”
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