Forse non è possibile – e probabilmente non è neppure giusto – stilare una classifica dei migliori giallisti in circolazione. Ciò nonostante, e mi rendo conto di quanto sia banale la metafora considerate le origini argentina della scrittrice, mi spingo a sostenere che Claudia Pineiro abbia qualche cosa in comune con Lionel Messi. O con Manu Ginobili, se preferite la palla a spicchi.
Come il geniale fantasista del Barcellona ed il cestista decisivo in tante vittorie degli Spurs, la Pineiro gioca le sue carte gialle con uno stile ed una creatività che risaltano su tutti gli altri. Si tratta certamente di un giallo atipico, basato principalmente sugli aspetti psicologici e mentali dei suo protagonisti più che su una serrata successione di eventi. Quanto già verificatosi in “Tua”, “Betibú” e ne “Le vedove del giovedì” si rinnova in questo suo ultimo romanzo edito: uno splendido paradosso fra una trama in cui sembra succedere poco ed una tensione narrativa che avvolge il lettore e lo trascina senza fiato fino alle ultime e memorabili pagine del romanzo.
La crepa che dona il titolo al romanzo non è soltanto il riferimento allo sfregio comparso sul muro di una abitazione contigua al cantiere edilizio aperto dalla società per cui lavora il protagonista; é proprio nella vita del giovane architetto che si sta aprendo a poco a poco una voragine, e l’abilità della Pineiro di accompagnarci in questa sorta di demolizione è, ancora una volta, stupefacente.
Che siate appassionati del genere o meno, si tratta di una autrice che consiglio spassionatamente: rinverdisce i fasti di una letteratura di grande tradizione come quella argentina e regala in ogni suo romanzo qualche perla su cui riflettere per un momento. Ideale per un ombrellone un po’ piú “impegnato”, visto il caldo, o per una corroborante compagnia sotto il condizionatore, se ne avete la possibilità.
P.S. Nota di merito a Feltrinelli per la copertina: semplice, evocativa, intrigante.
Dici Alfonso e pensi alla sua amata Triestina, alla sua biblioteca (rigorosamente ordinata per case editrici) che cresce a vista d’occhio, alla Moleskine rossa sempre in mano e alla adorata Nikon con la quale cattura scorci di quotidianità, possibilmente tenendo il corpo macchina in bizzarre posizioni, che vengono premiati ma non pensiate di venirlo a sapere. Se non vi risponde al telefono probabilmente ha avuto uno dei tanti imprevisti che riuscirà a tramutare in un esilarante racconto di “Viva la sfiga!”. Perché lui ha ironia da vendere ed un vocabolario che va controcorrente in questo mondo dominato dagli sms e dagli acronimi indecifrabili. Decisamente il più polivalente di tutti noi dato che è… il nostro (e non solo) Blogger senior che con il suo alfonso76.com ha fatto entrare la blog-o-sfera nella nostra quotidianità.