Bella responsabilità, come si fa a dire qualcosa di nuovo, accattivante e diverso su una band che calca i palchi di tutto il mondo da tre decadi riscuotendo sempre immenso successo? Arduo, sicuramente una vera sfida, ma ho ricevuto un gran bell’aiuto da una location più intima del solito, dalla forma unica e dall’acustica splendida: ieri sera ho visto i Depeche Mode in Piazza Grande a Locarno e… che spettacolo!
Lo ammetto, non è la prima volta che vedo un concerto in quella piazza, è un po’ come col festival del film del prossimo mese, non c’è anteprima che tenga, Piazza Grande emana vibrazioni uniche e regala uno show che rimane a lungo nella memoria. E i motivi sono più di uno…
Perché vedere migliaia di persone ondeggiare, cantare, saltare a ritmo, quasi all’unisono, per due ore, fa ogni volta impressione; perché questa folla educata, ma pur sempre gioiosa, è insolitamente abbracciata da palazzi, sui cui balconi ci sono alcuni fortunati che godono di un vero e proprio palco d’onore, il che rende la coreografia perfetta senza bisogno di grandi effetti speciali; e perché i concerti in piazza sono sempre più una rarità!
Quindi, né l’intensa giornata di lavoro né la sveglia della mattina seguente sono stati in grado di impedirmi di rivedere il gruppo composto da Dave Gahan, Martin Gore e Andy Fletcher che, arrivato addirittura in anticipo (nonostante il divismo fosse più che mai giustificabile), ci ha subito avvolti con il caldo abbraccio di “Welcome to My World” per poi invece travolgerci con un crescendo di note.
Date un palcoscenico e un microfono a Dave Gahan e lo spettacolo graffiante, sensuale e adrenalinico è garantito, con tutto quell’ancheggiare e rimanere (prima o poi) a torso nudo, che provoca sussulti nel popolo femminile e non poche invidie in quello maschile, e che rende difficile smettere. Il cantante nonostante il mezzo secolo sulle spalle, infatti, non si risparmia e, sempre più sudato, desnudo e energico, calamita la folla dandole esattamente ciò per cui è accorsa: provare un numero esagerato di fremiti, essere parte di qualcosa e, per una sera, cantare a squarciagola dimenticando se si sia intonati o meno. Non è, infatti, un segreto che in molti, soprattutto i non giovanissimi, seguano la band proprio per riprovare le emozioni che solo “Just can’t Get Enough” e soprattutto “Never Let me Down Again” possono provocare se cantate da un coro di migliaia di persone, provare per credere ☺
E ieri sera lo show è durato più di due ore, in cui alcun brano storico è mancato all’appello, una vera meraviglia (!), e se “Walking in my Shoes” è arrivata quasi subito “I feel you” ce la siamo sudati (in tutti i sensi!), anche se nel mezzo c’è stato un tramonto, chicche che da anni mancavano in scaletta e un crescendo no stop di grandi classici che hanno mandato in visibilio i fan della vecchia guardia.
I palazzi che cambiavano colore sono stati la coreografia extra che ha reso il concerto intimo e unico e le famiglie al completo che cantavano per una sera unite sotto un palco sono un esempio da imitare, l’unico suggerimento è l’introduzione di sottotitoli: molte persone si sono, infatti, perse cosa stesse indicando/dicendo il cantante e, purtroppo, spesso erano meravigliose incitazioni come “sing it”, “again” and “now try it in Italian”.
Ancora una volta trovo Moon and Stars un evento irrinunciabile, ancora una volta trovo che Piazza Grande sia una meravigliosa arena dall’acustica superlativa e, ancora una volta, i Depeche Mode pare non sentano le primavere sulle spalle. Insomma, I just can’t get enough, quindi… alla prossima, perché noi ci saremo!
Ennio Flaiano amava ricordare che “Il cinema è l’unica forma d’arte nella quale le opere si muovono e lo spettatore rimane immobile.”, ed è Vissia ad accompagnarci con passione e sensibilità nelle mille sfaccettature di un’arte in movimento. Ma non solo. Una guida tout court, competente e preparata, amante della bellezza, che scrive con il cuore e trasforma le emozioni in parole. Dal cinema alla pittura, con un occhio vigile per il teatro e la letteratura, V. ci costringe, piacevolmente, a correre per ammirare un’ottima pellicola o una mostra imperdibile, uno spettacolo brillante o un buon libro. Lasciarsi trasportare nelle sue recensioni è davvero facile, perdersi una proiezione da lei consigliata dovrebbe essere proibito dal codice penale. Se qualcuno le chiede: ma tu da che parte stai? La sua risposta è una sola: “io sto con Spok, adoro l’Enterprise e sono fan di Star Trek”
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