Ma cosa é Candy Crush? È un rompicapo informatico, ideato per smartphone e Facebook, che presenta un piano di gioco popolato di caramelle da tre a sei colori differenti ed una semplicissima regola: scambiando di posto due dolcetti è possibile crearne file di tre o più identici, facendoli scoppiare. Il fine ultimo é il raggiungimento dello scopo dello schema: un determinato punteggio, l’eliminazione di bastardissime gelatine, e così via.
Con mosse a sorpresa che sarete convinti di poter dominare, ma che in realtà rispondono alle leggi del caos più assoluto, nel corso del gioco riuscirete a creare delle super caramelle che, combinate fra di loro, produrranno delle spettacolari esplosioni. Attenzione: l’effetto sarà ancora più dirompente se simulerete con la bocca il rumore di una esplosione atomica, sottofondo sonoro autoprodotto assolutamente obbligatorio (lo pratico pur’io) che sostituisce la musica accompagnatrice del gioco. Su quest’ultima vale la pena soffermarsi: si tratta di un insieme di suoni capace di attirare plotoni di gatti randagi a chilometri di distanza ed il cui uso durante un interrogatorio é espressamente vietato dalla Convenzione di Ginevra.
Candy Crush é contraddistinto da una serie di regole infrangibili. Tra le più note citiamo:
– la caramella che ti serve é sempre ad una fila di distanza da dove sarebbe utile;
– durante gli schemi con gli ostacoli a forma di cioccolata (tra i più vigliacchi, in effetti) é stato osservato un calo nella assunzione di Nutella che sfiora il 72%;
– i dolcetti bomba, dotati di un simpatico timer a mosse il cui completamento causa la perdita della partita, scoppierà sempre una mossa prima di una magnifica combinazione, che sarete dunque impossibilitati a completare.
Candy Crush ha anche una componente sociale che é senza alcun dubbio una delle chiavi del suo successo. Anche su questo fronte, vanno segnalate caratteristiche precise:
– nelle rarissime occasioni in cui infiliate una striscia di vittorie, lo sblocco dei livelli successivi avviene con il contributo dei vostri amici di Facebook. Il gioco, dotato di una intelligenza artificiale di primo livello, vi consentirà di vincere solo quando il 98% dei vostri amici sta campeggiando in luoghi remoti della terra, privi di qualsivoglia connettività web;
– la persona che vi sta più sullo stomaco al mondo, di cui conservate l’amicizia su Facebook soltanto per accedere all’album fotografico, per dare vita a composizioni photoscioppate che prevedono la presenza di ghigliottine e vergini di Norimberga, sarà sempre un passo davanti a voi nella mappa del gioco.
Alcuni fisici dell’università di Anchorage hanno isolato un componente batterico che viene trasmesso dalla retina alla regione occipitale destra, causando una fortissima dipendenza dal gioco che costringe a complicatissime contorsioni pur di dilettarsi con CC in un vagone affollato della metropolitana. Altri effetti collaterali elencano una forte acidità di stomaco al livello 110, la trasmigrazione epatica al livello 135 ed una insana necessità di grappa al livello 199.
In estrema sintesi, non potete perdervelo, e lo potete scaricare qui
Dici Alfonso e pensi alla sua amata Triestina, alla sua biblioteca (rigorosamente ordinata per case editrici) che cresce a vista d’occhio, alla Moleskine rossa sempre in mano e alla adorata Nikon con la quale cattura scorci di quotidianità, possibilmente tenendo il corpo macchina in bizzarre posizioni, che vengono premiati ma non pensiate di venirlo a sapere. Se non vi risponde al telefono probabilmente ha avuto uno dei tanti imprevisti che riuscirà a tramutare in un esilarante racconto di “Viva la sfiga!”. Perché lui ha ironia da vendere ed un vocabolario che va controcorrente in questo mondo dominato dagli sms e dagli acronimi indecifrabili. Decisamente il più polivalente di tutti noi dato che è… il nostro (e non solo) Blogger senior che con il suo alfonso76.com ha fatto entrare la blog-o-sfera nella nostra quotidianità.
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