Alcuni di voi si staranno chiedendo cosa potrebbe mai colpire un appassionato (come la sottoscritta) di quella stanza buia col grande schermo chiamata cinema ad Art Basel 2013. Ebbene, se foste qui rimarreste stupiti! Oltre ai numerosi artisti dal forte impatto visivi, tra le sezioni ce n’è una dedicata proprio ai FILM, per lo più documentari, d’altissimo livello e presentati ai maggiori festival del mondo.
Noi di MaSeDomani, sabato sera siamo riusciti a vedere “Cutie & The Boxer” di Zachary Heinzerling, alla presenza di regista e –soprattutto– dei due artisti, Noriko e Ushio Shinohara, che hanno permesso al giovane cineasta una intromissione –durata diversi anni– nella loro casa, nelle loro routine di artisti, nella loro intensa, ricca e talvolta dolorosa vita di coppia.
È la storia, infatti, di come un pittore, una volta raggiunta la fama in patria, sia partito da Tokyo per conquistare la grande New York City, mecca del fermento culturale, e inizi a faticare per ottenere un riconoscimento. È il racconto di una moglie affermata e infine affrancata dall’istrionico consorte, che ricorda la giovane appena arrivata dal Giappone per studiare arte che s’innamora di un connazionale dal forte carisma, che intuisce in lei l’alto potenziale e la supporta sin dall’inizio. È la rara occasione di vedere come due artisti noti possano convivere sotto lo stesso tetto legati da un forte sentimento e dallo stato di necessità che prescinde il successo oramai raggiunto da entrambi.
Il filmato è stato premiato al Sundance 2013 e se ne comprende ben presto il motivo: è un dolce sguardo dentro vite tanto intense quanto travagliate e precarie. Il regista è riuscito a creare un lungometraggio con forte taglio cinematografico, al punto di farci dimenticare che sia pur sempre un documentario. La fotografia calda e attenta, la colonna sonora ad hoc (del sassofonista Yasuaki Shimizu), e le inquadrature sono piccoli gioielli che impreziosiscono un percorso molto intimo e doloroso dell’io narrante, Noriko Shinohara.
Dimostrazione di come l’arte possa farti raggiungere gli onori, ma non ti sfami, il film rapisce lo spettatore per le scelte narrative (avvalendosi del supporto della stessa arte dei due protagonisti), per il timing scelto (l’ottantesimo compleanno di Ushio) e per il sarcasmo e la forza dei due artisti nel superare le prove che la vita ancora oggi impone loro, partendo proprio dalla sopravvivenza quotidiana senza mai perdere la dignità.
Vera lezione di amore verso l’arte, verso il proprio compagno, e lezione di coerenza, questa poetica pellicola vale ogni minuto trascorso in sala per tutti i messaggi e gli insegnamenti che condivide con lo spettatore.
Ennio Flaiano amava ricordare che “Il cinema è l’unica forma d’arte nella quale le opere si muovono e lo spettatore rimane immobile.”, ed è Vissia ad accompagnarci con passione e sensibilità nelle mille sfaccettature di un’arte in movimento. Ma non solo. Una guida tout court, competente e preparata, amante della bellezza, che scrive con il cuore e trasforma le emozioni in parole. Dal cinema alla pittura, con un occhio vigile per il teatro e la letteratura, V. ci costringe, piacevolmente, a correre per ammirare un’ottima pellicola o una mostra imperdibile, uno spettacolo brillante o un buon libro. Lasciarsi trasportare nelle sue recensioni è davvero facile, perdersi una proiezione da lei consigliata dovrebbe essere proibito dal codice penale. Se qualcuno le chiede: ma tu da che parte stai? La sua risposta è una sola: “io sto con Spok, adoro l’Enterprise e sono fan di Star Trek”
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