I creatori de “L’Era Glaciale” e di “Rio” sono persone impavide, amano le sfide e, se non si presentano sul loro cammino, le cercano. È così che, dopo il successo planetario -e meritato- delle loro precedenti creature, oggi hanno deciso di sottoporre al giudizio del pubblico la loro nuova fatica: hanno dato forma (in 3D!) e colore al magico e infinitesimamente piccolo mondo che regna tutto intorno a noi, quello di madre natura la cui quotidianità aveva già ispirato nel 1996 un avventuroso libro per bambini (The Leaf Men and the Brave Good Bugs) scritto dallo stesso William Joyce, che ha ispirato anche il recente “Le 5 Leggende“.
“Epic” per una volta rimane a casa nostra, non ci porta in un universo parallelo o su un altro pianeta e nemmeno al centro della terra, ci fa semplicemente indossare degli occhiali con super-lenti e ci fa rallentare ritmi di vita, gestualità e parlata per presentarci il fantastico mondo della natura, preservato da piccoli omini verdi detti LeafMen che si trovano sempre più spesso a lottare coi cupi e distruttivi Bogani, coloro che tanto vorrebbero dominare il mondo in un modo tutto particolare.
Insomma, come da previsioni, “Epic” mostra la battaglia tra il bene e il male, mette a confronto due stili di vita (quello ricco d’amore di chi è in armonia con sé, gli altri e il creato e quello dettato da frustrazioni, invidie e insensata bramosia di potere) e ha un finale coerente con la morale, mentre non ci aspettavamo che ci ricordasse i Rubacchiotti di Miyazaki, i Minimei di Besson o i ragazzi ristretti nati oltreoceano.
Pas mal, alla fine è una favola per bambini che strizza l’occhiolino agli adulti, come da tradizione dell’ultima decade, tutti si divertono comunque e l’opera (complice anche il clima piovoso che contraddistingue questa primavera) si candida ad essere amata da tutta la famiglia. Perché la battaglia tra gli acidi distruttori e i gentili custodi della natura ha come protagonista la giovane figlia di uno scienziato così fissato con il popolo dei boschi da sacrificare gli affetti più cari sino al giorno in cui, per un nobile sortilegio, si perde la bambina proprio in quel microcosmo a cui ha dedicato una vita di studi.
L’importanza della famiglia, e di non lasciarsi prendere la mano dalle passioni sino a scivolare nelle ossessioni, ci ricorda per chi dobbiamo tifare e, una volta usciti dalla sala, per qualche ora, un po’ come a Natale, ci sentiamo più buoni e ben disposti nei confronti del prossimo :)
Tutto questo e molto altro nella divertente a avventurosissima corsa contro il tempo per salvare un baccello e mantenere una promessa che salverà non uno bensì due mondi, non male eh? Se poi ci aggiungete un 3D avvolgente, sgargiante, che invade tutto lo spazio intorno a voi, in cui ne capitano di ogni, il divertimento e il coinvolgimento sono assicurati! Provare per credere.
Ennio Flaiano amava ricordare che “Il cinema è l’unica forma d’arte nella quale le opere si muovono e lo spettatore rimane immobile.”, ed è Vissia ad accompagnarci con passione e sensibilità nelle mille sfaccettature di un’arte in movimento. Ma non solo. Una guida tout court, competente e preparata, amante della bellezza, che scrive con il cuore e trasforma le emozioni in parole. Dal cinema alla pittura, con un occhio vigile per il teatro e la letteratura, V. ci costringe, piacevolmente, a correre per ammirare un’ottima pellicola o una mostra imperdibile, uno spettacolo brillante o un buon libro. Lasciarsi trasportare nelle sue recensioni è davvero facile, perdersi una proiezione da lei consigliata dovrebbe essere proibito dal codice penale. Se qualcuno le chiede: ma tu da che parte stai? La sua risposta è una sola: “io sto con Spok, adoro l’Enterprise e sono fan di Star Trek”