A Milano da qualche ora ha aperto i battenti la XXIII° edizione del Festival del Cinema Africano, d’Asia e America Latina e la città, per una abbondante settimana, offrirà agli amanti del cinema e agli animi curiosi la possibilità di scoprire qualcosa in più sul mondo della settima arte andando oltre i grandi blockbuster. Occasione pressoché unica per scoprire piccoli grandi registi di altri continenti, con tradizioni sicuramente diverse e talvolta più giovani, che danno speranza per un futuro ricco di nuovi racconti.
Tutti provenienti da terre lontane, molte piccole produzioni (anche se non per forza), e tanti i talenti a noi sconosciuti arrivati sin qua per presentare pellicole che in alcuni casi sono già state apprezzate altrove. Perché, diciamocela tutta, è vero, “Hollywood” e “Bollywood” son nomi noti a chiunque ovunque si trovi sul pianeta e la tradizione cinematografica di alcuni paesi europei (tra cui il nostro) ha un glorioso passato, ma è ora di affrontare il fatto che in Africa stiano emergendo registi notevoli e che in Asia non si producano solo prolissi wuxiapian in costume aggrappati a tradizioni così differenti dalle nostre da farci assopire durante la visione.
E poi, c’è anche quell’America latina con i suoi maestri della suspense e i sempre più numerosi poeti per immagini che abbiamo incontrato anche recentemente a Berlino. Non a caso, infatti, questa edizione del Festival è stata inaugurata con la proiezione del dolce e intenso “Infanzia Clandestina”. Opera firmata da un giovane regista, Benjamín Ávila, storia autobiografica che tratta di un argomento pesantissimo su cui si è detto molto, ma sicuramente non dalla prospettiva di un ragazzino che deve far collimare le esigenze di famiglia e di una nazione con le proprie di preadolescente e ce la fa… fintanto che gli adulti stanno alla larga!
A questa piccola perla dedicheremo a breve uno scritto tutto suo, oggi invece vogliamo farmi venire l’irrefrenabile voglia di esplorare l’incontenibile offerta di questo Festival che si svolgerà in diversi punti della città. Prima di tutto le proiezioni: sono molte e divise per competizioni, argomenti e continenti. Ce n’è davvero per tutti i gusti (cliccate qui per sfogliare il programma ufficiale) e i più golosi potranno letteralmente gustarsi alcuni film senza preoccuparsi di eventuali crisi ipoglicemiche :)
Non potete perdervi neppure gli incontri con i numerosi registi e artisti ospiti al Festival Center e in alcuni cinema cittadini. Ieri (sabato) si sono aperte le danze con la mostra “discovering creative Syria” che prevedeva una visita guidata con artista e curatore, mentre oggi vi suggeriamo di esplorare “L’ora del tè” nella tradizione Brasiliana che si terrà a metà pomeriggio sempre al Festival Center, luogo in cui i bimbi sono più che benvenuti: sono, infatti, stati allestiti dei laboratori (liberi e gratuiti) per far loro amare da subito questo Festival e la magia del cinema. Il dettaglio degli eventi in programma a questo link
Da ultimo, facendo parte dell’affezionato pubblico del Far East film festival di Udine, non posso non segnalare che saranno proiettate alcune commedie strappalacrime (per le incontenibili risate) girate in Oriente. Rara occasione di toccare con mano la produzione per lo più interna a uso e consumo “locale” che ci mostrerà, tra l’altro, la commedia che ha spodestato Avatar dal podio dei film più visti: “Lost in Thailand” che pare ci farà scompisciare.
Tutte le info del Festival le trovate sul sito ufficiale della manifestazione
Per tutto il resto, non siate timidi, il clima volge al meglio, le pellicole sono molte, le mostre, le istallazioni e le tavole rotonde son situate un po’ ovunque e, una volta tornati a casa, potete sempre raccontarci la vostra esperienza ☺
Ennio Flaiano amava ricordare che “Il cinema è l’unica forma d’arte nella quale le opere si muovono e lo spettatore rimane immobile.”, ed è Vissia ad accompagnarci con passione e sensibilità nelle mille sfaccettature di un’arte in movimento. Ma non solo. Una guida tout court, competente e preparata, amante della bellezza, che scrive con il cuore e trasforma le emozioni in parole. Dal cinema alla pittura, con un occhio vigile per il teatro e la letteratura, V. ci costringe, piacevolmente, a correre per ammirare un’ottima pellicola o una mostra imperdibile, uno spettacolo brillante o un buon libro. Lasciarsi trasportare nelle sue recensioni è davvero facile, perdersi una proiezione da lei consigliata dovrebbe essere proibito dal codice penale. Se qualcuno le chiede: ma tu da che parte stai? La sua risposta è una sola: “io sto con Spok, adoro l’Enterprise e sono fan di Star Trek”